La relazione ispettiva sull’operato dell’Asp di Trapani è all’ultimo chilometro. L’assessore alla Salute, Daniela Faraoni, ha dichiarato che la commissione è al lavoro, ma chi ha visionato una delle bozze parla di un documento molto critico nei confronti del manager Ferdinando Croce, da cui emerge peraltro un numero spaventoso: rispetto ai 3.330 campioni esaminati con il supporto di altre aziende sanitarie e ospedali, sono stati intercettati circa 170 tumori. Nel documento si parla apertamente di cattiva gestione dell’emergenza e di non adeguata comunicazione agli uffici di Palazzo d’Orléans.
La posizione del manager è davvero pericolante. Il presidente della Regione, Renato Schifani, intende superare le resistenze politiche a sua difesa (provenienti, soprattutto, dall’ala musumeciana di Fratelli d’Italia), ma per riuscirci servono prove e numeri inconfutabili. Nel frattempo, emerge che il Direttore generale dell’Asp aveva già segnalato le difficoltà a luglio, evidenziando la presenza di 3 mila referti arretrati in una PEC inviata all’ex assessora Giovanna Volo e al dirigente generale Salvatore Iacolino. A complicare ulteriormente la vicenda, il governo nazionale ha inviato ispettori ministeriali per fare chiarezza sulla situazione.
Per dimostrare la volontà di risolvere il problema, Croce – come riporta l’edizione palermitana di Repubblica – ha approvato in queste ore un piano operativo per accelerare la refertazione, che prevede nuove assunzioni e il potenziamento delle collaborazioni con altre strutture sanitarie. Inoltre, è stato stipulato un contratto da 140.000 euro con la società privata Synlab per l’analisi dei campioni. Nonostante queste misure, la situazione resta critica e lui sempre più in bilico.
«Sulla vicenda dei referti in ritardo all’Asp di Trapani sento di scusarmi nei confronti di quelle persone che in questi momenti stanno ricevendo i risultati positivi, purtroppo, sulle loro patologie. Non ho responsabilità diretta sulla questione, ma in politica chi sta al vertice deve assumersi responsabilità che non sono sue, facendo propri anche gli errori altrui. Errori commessi, per i quali saremo estremamente rigorosi. La percentuale di referti positivi è del 5%, quindi sono circa 160-170 i casi. Si stanno raggiungendo in queste ore le famiglie per informarle, in maniera tale che si accelerino i processi di terapia». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a Catania a margine dell’incontro sugli 80 anni del quotidiano La Sicilia.
Sul piano dell’Asp trapanese in 7 punti per affrontare l’emergenza, Schifani ha commentato evidenziando che «forse se i sette punti si fossero messi in atto prima non staremmo qui a disquisire di questo tristissimo episodio che sta toccando le coscienze non soltanto dei siciliani, ma di tutti gli italiani. Fatti del genere non possono più verificarsi in Sicilia: non possiamo consentirlo, né lo consentiremo».