Il Partito Democratico siciliano dice “no ai cambi di casacca” all’Assemblea Regionale Siciliana e presenta una proposta di modifica al regolamento interno dell’ARS per introdurre, a partire dalla prossima legislatura, alcuni provvedimenti volti a scoraggiare il fenomeno. Nel corso dell’attuale legislatura, un terzo dei parlamentari (25 su 70) ha cambiato gruppo. Per alcuni (nella foto, Marianna Caronia, transitata di recente da Forza Italia al gruppo Misto) è diventata una prassi. Nel caso in cui un deputato decida di lasciare il Gruppo del partito o della lista con la quale è stato eletto, o il Gruppo al quale si è iscritto al momento dell’insediamento, le principali modifiche proposte dal PD prevedono tagli alle indennità e la decadenza dalle cariche interne dell’Ars, cioè nell’Ufficio di Presidenza o nelle Commissioni parlamentari.
Queste misure, che prendono spunto da altri ordinamenti a partire da quello europeo, prevedono, come unica possibilità di modifica dello status di appartenente ad un Gruppo che si realizza all’inizio della legislatura, la figura del “deputato non iscritto ad alcun Gruppo” che conserva, come ovvio, le proprie prerogative parlamentari ed istituzionali ma che ma che decade dalle eventuali cariche acquisite in quanto rappresentante di quel Gruppo corrispondente alla formazione politica nelle cui liste è stato eletto. Inoltre, il “deputato non iscritto” perderebbe il diritto ad usufruire del contributo previsto per il funzionamento dei Gruppi e del relativo personale. Il testo, presentato in commissione Regolamento, è sottoscritto dal capogruppo Giuseppe Lupo (che è anche componente della commissione), dal segretario regionale Anthony Barbagallo e dai deputati del gruppo PD all’Ars Giuseppe Arancio, Michele Catanzaro, Antonello Cracolici, Nello Dipasquale e Baldo Gucciardi.