La protesta monta sul molo. Viaggiare per le isole minori è diventato più difficile a causa delle restrizioni previste dal governo nazionale, che consentono la metà della capienza su traghetti e aliscafi di linea. Molta gente rimane a terra, compresi studenti e pendolari. Ma le compagnie, come Liberty Lines, hanno le mani legate: “Noi siamo accanto agli interessi dei nostri passeggeri e degli albergatori. Ma ci deve essere un cambiamento delle norme a livello nazionale, la Regione non può decidere in autonomia”. E in effetti la proposta dell’assessore regionale Marco Falcone di aumentare la capienza dell’80% a partire dal primo giugno è caduta nel vuoto. Anche dal Ministero, infatti, fanno sapere che “questa decisione è in capo esclusivamente al Governo e al Comitato tecnico scientifico. Pertanto, essendo stato prorogato al prossimo 31 luglio il nuovo termine dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri, salvo l’intervento di eventuali successive deroghe al decreto, la capienza per poter effettuare il servizio di trasporto è ad oggi stabilita al 50 per cento”.
Anche Falcone, così, ha allargato le braccia: “Il governo ha fatto propri gli appelli e le richieste di utenti e turisti circa le limitazioni alla capienza dei mezzi impiegati nei collegamenti da e per le isole minori della Sicilia – aveva dichiarato l’assessore ieri pomeriggio -. Il presidente Musumeci ha, infatti, già chiesto a Roma di rivedere le restrizioni, alla luce dell’attuale arretramento della pandemia e delle legittime aspettative di abitanti e visitatori delle isole minori, in vista della ripresa del turismo e di un ritorno alla normalità in cui tutti confidiamo. Siamo ora in attesa di un riscontro dal Ministero dei Trasporti. Ogni ipotesi di incremento del numero di passeggeri ammessi su aliscafi e navi deve essere, infatti, contemplata dalla normativa nazionale sul contenimento del coronavirus”. Cosa che fin qui non è accaduto, col risultato che i collegamenti, con l’incedere dell’estate, rischiano davvero di diventare problematici. Lo spiega a Repubblica il sindaco di Favignana, Francesco Forgione: “La situazione è ormai insostenibile. Ed è impensabile poter affrontare la stagione estiva in queste condizioni. Sui traghetti non ci sono posti disponibili per studenti, residenti e lavoratori pendolari. Vogliamo soluzioni immediate”. Che per il momento non arrivano.