Secondo la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ieri ad Agrigento, non trova alcun fondamento il dato secondo cui 400 scuole, dal 14 settembre (giorno ufficiale della riapertura), hanno registrato almeno un caso di positività al Coronavirus, e 75 hanno già dovuto chiudere per le procedure di sanificazione: “I numeri sono stati diffusi dai giornali – ha detto la Azzolina, ospite assieme a Musumeci di un convegno promosso dalla Findapa -. I numeri li daranno i ministeri dell’Istruzione e della Salute la prossima settimana”. Eppure, non sarà sfuggito ai più attenti, che il dato sui 400 istituti “infetti” è stato fornito dai presidi, e non dagli strilloni fuori dal metrò.
La Azzolina si è poi soffermata sulle due questioni che fanno vacillare la scuola siciliana: la carenza di supplenti e di banchi monoposto. “In questo periodo, negli anni scorsi, si facevano le assegnazioni provvisorie – è il pensiero dell’esponente grillina, riportato da ‘La Sicilia’ -. Quest’anno abbiamo già dato il 90% delle supplenze. A Siracusa e Ragusa hanno finto, ora è il turno di Agrigento. E’ un risultato record per la Sicilia che ha molto sofferto di ritardi cronici”. Come nel caso dei banchi: “La Sicilia ha delle percentuali bulgare di richiesta di banchi, perché in passato nessuno ha investito. Noi, in due mesi, stiamo recuperando il dato di vent’anni. I banchi arriveranno entro fine ottobre come nelle altre regioni”.
Il Ministro ha spiegato inoltre che “per la Sicilia abbiamo investito 32 milioni di euro per l’edilizia leggera, abbiamo dato 13 milioni e mezzo per l’affitto di nuovi spazi e 20 milioni per gli studenti meno abbienti per libri gratis e kit didattici”. “I docenti – ha aggiunto – stanno facendo un grandissimo lavoro, assieme al personale Ata, ai dirigenti scolastici. Vorrei che i pregiudizi nei confronti dei docenti finissero perché stanno lavorando molto bene e non capisco perché tutte le volte che si parla dei professori si deve dire che non ricoprono bene il loro ruolo, che vogliono stare tutti a casa. Basta, rispettiamoli”.