Dando per certi la creatività e la determinazione, la grande astuzia di Agata Patrizia Saccone, presidente della più grande manifestazione di moda, design e cultura organizzata in Sicilia e molto seguita anche a livello internazionale, Taomoda, è quella di avere ottimi rapporti con le istituzioni isolane e nessuna dipendenza economica dalle stesse. Dunque non è un caso che sabato sera, in occasione della consegna dei Tao Awards al Teatro Antico, tutti i quattromilacinquecento posti occupati, le suddette istituzioni si sperticassero in lodi e ringraziamenti.
La giovane signora, laurea in economia a Messina, collaboratrice della Sicilia e direttore responsabile di M-Il Magazine, la testata che ha fondato e che affianca la manifestazione, porta infatti un ricco indotto e un forte impatto mediatico a costo zero. I costi di una settimana di incontri, mostre, presentazioni e della grande serata finale, vengono coperti dagli sponsor tecnici, come si può leggere sui manifesti e come recita la voce fuori campo in apertura della serata conclusiva, toccando praticamente tutti i settori merceologici, mentre la rilevanza culturale e di valorizzazione delle competenze giovanili e del territorio siciliano è garanzia, e il frutto della partecipazione a gare europee e ad altri bandi, in cui Agata Patrizia (non chiamatela mai con il suo solo secondo nome, semmai Agata e basta) è diventata maestra.
Gode di patrocini moda importanti, il primo – storico – con la Camera Nazionale della Moda, quindi la Camera Italiana Buyer Moda, a cui si sono affiancati via via tutte le maggiori istituzioni universitarie nazionali e del centro sud, dall’Università di Catania a quella di Palermo, alla Fondazione Sapienza di Roma, all’Adi, l’associazione per il disegno industriale, grazie ai quali la presidente, capello lungo sempre perfettamente phonato, vestita preferibilmente di rosso corallo o di nero, alimenta incontri, stage e iniziative tutto l’anno. Con questo sistema, Agata si è preservata dall’infernale meccanismo che ha portato alla rovina la Kore, analoga iniziativa che si teneva anni fa nella valle dei templi, ormai del tutto dimenticata, e lavorando di sorrisi e pugno fermo per quasi vent’anni è riuscita ad abbandonare i pur bellissimi quattro canti di Catania, luogo delle prime edizioni della rassegna che in origine, poco più che ventenne, aveva battezzato Talenti e Dintorni, per costruire il network Taomoda di cui i Tao Awards sono la massima espressione e premio molto ricercato.
Alle spalle di Agata Patrizia Saccone c’è una macchina o per meglio dire un velocissimo carro da guerra, se si considera che il team dei collaboratori fissi è molto contenuto. Il suo unico, vero referente e sodale è il marito Antonello Carbone, volto noto della redazione siciliana della Rai e autore di gialli di successo dove racconta tutto quello che in tv non si può umanamente dire vestendo i panni dell’alter ego Giacomo Cassisi. Sornione, spiritoso, posato, per la settimana di Taomoda Antonello si mette in ferie e affianca, o per meglio dire tiene a freno Agata: “L’Isola”, dice, “è da sempre laboratorio del possibile e del suo opposto, quindi è terreno fertile per costruirci attorno racconti gialli dove il bandolo della matassa va trovato quanto più possibile nei pressi della parola fine”. Per la presidente di Taomoda, il bandolo è lui, Antonello, sposato dopo anni di amicizia nella comprensione della vera essenza della parola matrimonio: una società di passione e di passioni.
Quest’anno fra i premiati figuravano la maison Capucci, Genny, Les Copains, Stefano Guindani con la sua operation Smile, Alessio Boni con cui il fotografo ha parlato per quasi tutta la sera di Haiti e delle iniziative a favore dell’isola che anche all’attore de “la strada di casa” sta molto a cuore, Violante Placido e il professor Riccardo Masetti, direttore del dipartimento di chirurgia senologia del Policlinico Gemelli e della maratona a favore degli screening e della prevenzione che ogni anno affolla di migliaia di sostenitori le strade attorno al Colosseo, Race for the Cure. Giovanni Caccamo, figlio prediletto dell’isola, scoperto da Franco Battiato prima che Sanremo ne decretasse lo status di autore e cantante, si è seduto al pianoforte; lo stilista Giuseppe Piccione ha dimostrato che la Sicilia può essere la terra delle opportunità, se ne prendi il bello e non pretendi di trascorrerci tutta la vita.
Molti applausi, tempi di conduzione perfetti orchestrati come sempre da Cinzia Malvini de La7, per le undici e trenta tutti a cena dai maggiorenti modaioli di Taormina, la famiglia Parisi, sulla terrazza del loro ristorante vista Etna, La Baronessa, prediletto da Rod Stewart che chiama almeno tre volte ogni estate per farsi riservare il tavolo d’angolo mentre incrocia nel Mediterraneo. Qualche settimana fa il neo-sindaco di Taormina, Mauro Bolognari, area Pd, ha portato in giunta la proposta di rendere la cittadina un paradiso del silenzio, vietando qualunque manifestazione potesse protrarsi oltre le undici di sera anche e soprattutto d’estate. E’ stato zittito prima che la notizia potesse arrivare alle orecchie dei commercianti.