Ma aboliamole tutte, queste inutili, verbose, inconcludenti commissioni parlamentari d’inchiesta. Da quelle più marginali a quelle che rivendicano pomposamente un ruolo storico. Buttiamo nel cestino, prima che si commettano guai, le commissioni che si stanno invocando: quella sul Covid, cancellata, quella sull’ex presidente Tridico, cancellata, quella sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. E anche quelle che si danno un’aria importante: la commissione antimafia, cancellata, e le sue simili, la commissione stragi (nota solo perché al centralino chi rispondeva declamava strascicando: “stragggiii, dicaaaa”), la commissione P2, fornaci di tonnellate di carta, verbali, audizioni, connessioni cervellotiche (a un certo punto con Rosy Bindi si arrivò a parlare della Juve, per dire).
Commissioni inutili, vetrine per l’ego dei parlamentari. Che dettano la verità cangiante, come cangianti sono le maggioranze politiche. Se vince la destra la verità sarà di destra, idem con la sinistra. Non si cercano fatti (tra l’altra avvalendosi di poteri propri dell’autorità giudiziaria), ma conferme a una tesi politica. Che bisogno ne abbiamo? Nessuno. La verità a geometrie variabili, con tanto di bilancino lottizzatorio, è solo un teatrino, un palcoscenico dove i parlamentari sono autorizzati a spararla grossa per strappare un titolo di giornale (che peraltro nessuno legge più). C’è solo una soluzione drastica, radicale, ma sicuramente efficace: abolirle tutte, di destra, di sinistra e di centro.