Ci sono ancora 505 migranti che devono sbarcare a bordo di navi ong. Due di queste sono giunte in porto a Catania nel fine settimana, la Humanity 1 e la Geo Barents; altre due, la Ocean Viking e la Rise Above, non hanno ancora forzato il blocco imposto dalle autorità italiane ed incrociano al largo delle coste etnee. Questa, al momento al situazione delle navi umanitarie impegnate in un braccio di ferro con il Governo.
Sulla Humanity 1, bandiera tedesca, della ong Sos Humanity, sono rimaste a bordo 35 persone soccorse, dopo che 144 sono state fatte scendere perché ritenute “fragili” della commissione medica dell’Usmaf. Situazione più complessa sulla Geo Barents, bandiera norvegese, di Medici senza frontiere, dove ci sono 214 migranti, dopo che 357 sono stati fatti sbarcare ieri ed un altro è stato evacuato nella notte. Tre giovani migranti questo pomeriggio, si sono tuffati in mare nel tentativo di raggiungere la terraferma. Hanno nuotato fino ad un galleggiante e poi sono stati recuperati dalle autorità e portati sul molo .
I tre stanno bene. I migranti ancora a bordo hanno realizzato cartelli con pezzi di cartone, con le scritte ‘Help Us’ e li hanno esposti all’esterno. Poi lanciando una sorta di sos in inglese alle persone sul molo, hanno urlato “aiutateci” in inglese. La Commissione Europea, attraverso una portavoce, ribadisce che vi è il “dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali”. Alla domanda se sia in linea con le leggi e le linee guida della Commissione autorizzare uno sbarco ‘selettivo’, la portavoce ha sottolineato che in base alle leggi internazionali “bisogna minimizzare il tempo che le persone passano in mare. Ogni caso è diverso – ha evidenziato – ma incoraggiamo tutte le autorità a collaborare in modo da agevolare lo sbarco”.