Edgar Allan Poe ha preso “l’invisibilità dell’evidenza” è l’ha elevata a genere letterario: la lettera rubata era lì, sotto gli occhi di tutti, ma nessuno riusciva a vederla. Elvira Amata, assessore regionale al Turismo, ha preso “l’invisibilità dell’evidenza” e ne ha fatto invece uno strumento di servilismo politico. Intervistata sullo scandalo SeeSicily da un giornalista di “Fuori dal coro”, la trasmissione di Mario Giordano, l’assessore Amata, con sprezzo del ridicolo, ha negato il buco di dieci milioni provocato dal Balilla, suo predecessore. “Rifarei tutto”, ha strillato. E così dicendo, si è lanciata in una difesa dello spreco e di tutti gli azzardi che il Balilla, capo della corrente turistica di Fratelli d’Italia, ha costruito su quell’infame programma. La decenza, annotava Eugenio Montale, “è una qualità della vita”. Chi non ce l’ha non se la può dare.