Nell’inchiesta per peculato e truffa che riguarda Gianfranco Micciché, che avrebbe utilizzato in maniera spregiudicata l’auto blu (per scopi personali, secondo la Procura), è entrato un protagonista inatteso: ovverosia il pescivendolo dell’ex presidente dell’Ars, Salvatore Serio, assunto in Senato come consulente della senatrice Daniela Ternullo. Quest’ultima, che ha ottenuto lo scranno in seguito alla rinuncia dello stesso Micciché per accasarsi all’Ars, si è giustificata con Repubblica spiegando che “non c’è nulla di illecito, non è stato pagato con risorse del Senato, ha avuto per qualche mese un incarico personale, l’ho pagato coi miei soldi, attraverso un regolare contratto. Serio si è impegnato per il partito”. A fornire una versione sull’effettivo incarico del pescivendolo di fiducia di Micciché, è lo stesso deputato di Forza Italia: “Salvatore ha portato un contributo importante come consulente quando Daniela si è occupata di questioni relative alla pesca”. Miccichè dice di non aver suggerito lui l’assunzione, nonostante i rapporti fitti e quasi confidenziali fra i due.
Serio, non indagato, è finito nelle intercettazioni del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, quando chiede all’autista di Micciché (lui sì, indagato) di andare a prendere un’amica all’aeroporto, ricevendo in cambio un ‘no’ secco: “Ho gli occhi puntati addosso”. Nello staff della Ternullo di recente è stato assunto anche Giancarlo Migliorisi, che in seguito allo scandalo della cocaina (denunciato dall’attuale presidente Galvagno), ha dovuto dimettersi dalla segreteria tecnica dell’Ars.