Sul palcoscenico della sanità si esibiscono le migliori macchiette del reame: da Daniela Faraoni, la manager che ogni giorno affossa l’esercito dei convenzionati esterni ad Amalia Colajanni, la dirigente dell’Economico finanziario che non riesce a chiudere una contabilità senza quell’errore che la costringe al perpetuo rifacimento dei calcoli. Ma il teatrino della siccità non scherza nemmeno. Quelli che per un anno sono stati distratti dalle camarille elettorali ora che siamo quasi in estate invocano la pioggia. Mentre quelli che non si sono mai preoccupati di ripulire il fondo delle dighe o di riparare le reti colabrodo ci dicono senza rossore come amministrare la sete, se è preferibile lavarci in doccia o nella vasca da bagno. Oppure invocano l’intervento di Roma, nella speranza che il ministro della protezione civile Nello Musumeci si faccia vivo con i bidoni.