“La direzione non può non aprirsi con un ricordo di Emanuele Macaluso nel centenario della sua nascita. E non possiamo non farlo anche oggi nella sua città, nella sua terra, fra il suo zolfo e le sue stelle”. Così il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, aprendo i lavori della direzione regionale del Pd, nell’ambito della conferenza programmatica organizzata – ieri e oggi – all’hotel San Michele, a Caltanissetta. “Con l’iniziativa di ieri – aggiunge Barbagallo – abbiamo voluto dare un messaggio a questo Governo siciliano di ascari: sull’autonomia differenziata non arretreremo di un passo. La battaglia meridionalista vede -come sempre è stato – il nostro Partito unito nella difesa di chi è più fragile. Dei cittadini e dei territori che hanno più difficoltà e subiscono già divari e disuguaglianze insopportabili”.
Il segretario dem ha parlato di Europee. “Accoglienza, integrazione, lavoro, Ambiente, diritti civili e sociali, pace. Saranno le nostre parole d’ordine per la campagna delle Europee di giugno. Fare una lista forte, identitaria che che tenga conto di tutte le ‘nostre’ sensibilità. Una lista che garantisca, come abbiamo sempre sostenuto, una omogeneità anche nelle rappresentanze territoriali. Per questo ho chiesto e ottenuto la disponibilità a candidarsi a tutto il gruppo dirigente”. “Si vota, tra l’altro a Caltanissetta, Gela, Acicastello, Pachino, Bagheria. Monreale, Castelvetrano e Mazara del Vallo. Se ancora qualcuno non lo ha capito, il PD è l’asse portante di qualsiasi campo di alternativo, come confermano i risultati delle recenti regionali. Questo vale – e varrà – anche in Sicilia, dove saremo gli artefici della coalizione cui spetterà sfidare e abbattere questo governo di finti patrioti. Si resta ammutoliti davanti agli sfregi del governo nazionale. Non ci mancano proposte, battaglie e programmi, uomini e donne per il rilancio della nostra regione. Una cosa è certa: Il nostro campo è quello dell’alternativa alla destra. Per questo diciamo no a qualunque ipotesi di alleanza col partito di Totò Cuffaro”.
Ma Cuffaro è subito passato al contrattacco: “Prendo atto che l’on. Barbagallo, segretario del PD, non vuole allearsi con la Democrazia Cristiana, dice lui di Cuffaro, ma la DC è un partito dove c’è anche Cuffaro. Non è certo il mio personale partito, è presente in ogni Comune della Sicilia e credo, pensando di non essere lontano dal vero, un po’ più presente, diffuso e rappresentativo di quanto sia il PD del segretario Barbagallo. Se ne faccia una ragione. Ah dimenticavo quando si è votato nel suo paese, a Paternò, venne a cercarmi per allearsi con me e sostenere un sindaco in comune, cosa che abbiamo fatto ed abbiamo perso. Ma ha diritto a cambiare idea. Stia sereno, la DC non ha nessuna voglia ne intenzione di allearsi con lui”.