Il Cimest – Coordinamento intersindacale medicina specialistica di territorio – ha chiesto una convocazione urgente all’assessorato regionale alla Salute, guidato da Giovanna Volo, per discutere del rifinanziamento degli aggregati di spesa per le prestazioni specialistiche che le strutture convenzionate (a partire dai laboratori d’analisi) garantiscono per conto del sistema sanitario nazionale. Con una recente nota il governo ha previsto l’assegnazione di un “budget provvisorio” non rispondente alle criticità evidenziate dai convenzionati.
Il coordinamento territoriale lamenta “il perdurare della sottostima degli aggregati di spesa bloccati sine die essendo la Regione da ben 17 anni in piano di rientro o meglio di affiancamento e quindi sottoposta a monitoraggio da parte del MEF e dell’Agenas. Questo commissariamento – si legge nella lettera – non può e non deve condizionare all’infinito perché non ha prodotto dei miglioramenti nel soddisfacimento della domanda di salute da parte dei cittadini siciliani, ma anzi un notevole peggioramento della gestione dei pazienti che non sono riusciti o non riescono a trovare assistenza nelle strutture di diritto pubblico”.
Il mancato riconoscimento degli aggregati di spesa comporta la sospensione dell’erogazione dei servizi per i cittadini con la ricetta in esenzione già alla metà del mese: “Saremo costretti ad interrompere circa il 20 di ogni mese l’erogazione delle prestazioni specialistiche sul territorio causa fine budget mensile – si legge nella nota del Cimest – causando gravissimo nocumento alla salute dei cittadini”. Alla Regione si chiede di “attestare i veri fabbisogni della popolazione siciliana con una più efficiente allocazione delle risorse pubbliche e una libertà di scelta degli assistiti.