Stanche di aspettare la farraginosa macchina assembleare, le opposizioni dell’Ars si sono lamentate. E per poco non sono insorte quando martedì pomeriggio – era in programma una seduta per parlare di gestione dei rifiuti – la discussione è stata spostata, per la seconda volta in una settimana, dal presidente Gianfranco Micciché. Ma il clima si è rasserenato, fino a diventare quasi mesto, non appena si è scoperto che l’assenza dell’assessore Alberto Pierobon era dovuta a motivi di salute. Nel corso della notte il titolare dell’Energia era stato colpito da un’embolia polmonare che ne aveva reso necessario il ricovero all’ospedale Cervello di Palermo.
Così il parlamento siciliano, per bocca dello stesso Micciché, ha rivolto un caloroso messaggio di buona guarigione a Pierobon, che si trova ricoverato in terapia intensiva. L’assessore, in carica dal marzo di quest’anno dopo le dimissioni di Figuccia, si trova di fronte a un’importante sfida sul piano personale (con tutti gli auguri del caso), ma anche sul piano politico, dovendo fare luce sulla complicatissima questione dei rifiuti. Il disegno di legge rimane fermo in commissione e attorno ad esso, nei mesi scorsi, si è fatto solo un gran parlare. Gli annunci del governo facevano pensare che la più grande riforma della prima parte di legislatura potesse arrivare a compimento entro dicembre, anche se l’iter non è facile.
Pierobon, 57 anni, veneto, è l’unico componente “frontaliero” del governo Musumeci. Tra il 2006 e il 2007 è stato componente della struttura di supporto e di coordinamento ai commissari governativi per le regioni in situazione di emergenza ambientale. Nel 2007 è stato anche un membro della commissione tecnico-scientifica del ministero dell’Ambiente e, per un periodo di pochi mesi sub-commissario alla raccolta differenziata per la Campania. Un assessore ai Rifiuti che conosce la materia. Durante la prima fase della sua esperienza a Palermo, gli è stato affidato un incarico di non poco conto: affiancare Musumeci in questa lunga battaglia di civiltà, per la quale il governatore aveva ricevuto i poteri speciali da Roma.
A Palermo con il centro-destra, a Roma con i grillini. Perché intorno a metà giugno, riconoscendo le competenze dell’assessore, il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che di mestiere faceva il generale dei Carabinieri, lo aveva richiamato a Roma per insignirlo del ruolo di consulente per la programmazione in materia giuridica, tecnica ed economica. Di recente l’assessore ha comunicato in commissione Ambiente che la Regione ha ritirato il bando per la figura di 25 consulenti che avrebbero dovuto occuparsi della redazione del nuovo piano rifiuti, lasciando cadere nel vuoto le 831 domande piovute in assessorato. Ma in questo momento, al di là dei rifiuti, c’è in ballo la salute. Che viene prima di tutto il resto. Auguri!