Abbiamo le pezze al culo ma la Sicilia è diventato il palcoscenico di un perenne spettacolo, opaco e politicante. C’è gente in questa terra che fa davvero fatica a sopravvivere ma la Regione, dove detta legge la corrente turistica di Fratelli d’Italia, ci travolge con festival e concerti, con la musica classica e la musica jazz. E se non bastano i teatri di Palermo, Catania e Messina accende le luci del Teatro antico di Taormina o del Politeama, dove opera un’orchestra di sottogoverno. Si dirà: ma è la cultura, bellezza! E’ vero. Però la musica, qui, è diventata merce di scambio clientelare: un fedelissimo di Schifani diventa sovrintendente; poi lui, il miracolato, distribuisce un bel po’ di soldi ai giornali per la pubblicità e i giornali lo presentano come il nuovo profeta dell’arte musicale. Scusate, ma questo baraccone non riesce a divertirmi. Mi disgusta.