Nessun nemico a destra. L’antica massima della sinistra francese (‘pas d’ennemis à gauche’) vale anche per la destra italiana? Pare proprio di no, almeno a sentire politologi e sondaggisti. Per il partito di Giorgia Meloni potrebbe valere anzi ‘tanti nemici, tanto onore’ (vale anche se i nemici sono post-fascisti) perché lei dimostrerebbe di essere ormai un’altra cosa rispetto al passato. Se non fosse che a quei voti guarda con sempre maggiore interesse Matteo Salvini, il quale ‘flirta’ con Alemanno e ‘chiama’ Vannacci.
Che si affacci una competition a destra è l’ipotesi rilanciata da molti dopo il caso Vannacci. Il libro del generale (‘Il mondo al contrario’) è in sintesi un manifesto di una nuova destra sociale? Quella destra che non ha rinnegato il sovranismo in nome dell’atlantismo e dell’europeismo? Mentre in Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli e Galeazzo Bignami cercano di tamponare gli effetti sull’elettorato di FdI della scelta fatta da Guido Crosetto, Forza Nuova si offre di candidare il generale, Gianni Alemanno lo corteggia e annuncia di voler dar vita a un partito, Salvini lo difende apertamente. Ma quanto valgono e a chi andranno i voti della destra-destra? Continua su Huffington Post