La scorciatoia è sempre più comoda, quindi non deve sorprenderci il fatto che venga scelta sistematicamente. Già perché è così facile scegliere la versione semplificata della realtà, proprio come è rassicurante muoversi sul terreno delle conoscenze elementari, mentre invece è tutta in salita la strada della complessità, della volontà di analizzare le questioni nelle loro implicazioni, sfaccettature, origine storiche. Non a caso c’è un filo conduttore che lega le riflessioni (sintetiche, in un post sui social) di De Angelis sulla strage di Bologna e quelle (ampie, in un libro ormai “mitico”) del generale Vannacci oggi al centro del dibattito. Delle prime sappiamo tutto, mentre per le seconde dovremmo leggere il libro: io non l’ho fatto ma ho però letto le tre pagine de “La Verità” di oggi che ne pubblica ampi stralci (immagino i più significativi).
Ebbene cosa lega De Angelis a Vannacci?
Proprio la voglia di semplificare, di scegliere il terreno più “comodo”. Continua su Huffington Post