Si dovrebbe voler bene al ministro Adolfo Urso, invece di indicarlo a destra e a manca come il responsabile dei guai degli italiani in macchina per le vacanze (tra l’altro brevi). Ha detto la verità: le accise sulla benzina il governo non le abbassa, nemmeno a pensarci che le abolisca. Del resto senza accise il carburante in Italia costa meno che in altre parti d’Europa – parola di ministro nel giorno dell’esplosione del caso. E quindi teniamocele, perché negarci certe ebbrezze. Lo stesso Urso fa sapere, intervistato da Repubblica, che gli aumenti non ci sono, “da due giorni i prezzi sono sostanzialmente stabili. Ma vedo che tutti i mezzi di informazione preferiscono titolare sul caso di un solo distributore sulla Milano-Varese perché propone la super a 2,7 euro”. Qualcuno a quel prezzo la benzina l’avrà pure pagata, per necessità o per dabbenaggine, ma è accaduto. Infine il ministro ricorda che Draghi tagliò 30 centesimi sul costo del carburante perché era “un momento eccezionale”, mentre “il governo Meloni ha preferito utilizzare quelle risorse per il taglio del cuneo fiscale, per i salari più bassi e le famiglie più numerose”.

Ecco, le parole di un politico vanno confrontate con i fatti. Ognuno può fare la controprova sul costo della benzina. A molti di noi sembra, ma ci possiamo sbagliare, che nei giorni a cavallo di ferragosto l’incremento al litro sia stato di dieci centesimi e che, per ora, non si muova da lì (quando si fa il pieno non ci si consola con il prezzo medio, sempre che). Sulle autostrade poi, ciao core, stabilmente la verde sta sopra i due euro e 20, quando va bene (poi c’è il prezzo medio, ma quando sto a secco e vicino Varese mi tocca a 2,70, però se penso al prezzo medio…). Se così stanno le cose e non è populismo, i soldi che il governo -come dice Urso- ha dato alle famiglie con il taglio del cuneo fiscale se li è già ampiamente ripresi. “Tagliare le accise costerebbe un miliardo al mese, 12 miliardi l’anno”, sostiene il ministro al Mimit, Adolfo Urso. E invece il governo ha utilizzato “questi fondi per tagliare due volte il cuneo fiscale” e ha intenzione di farlo ancora con la prossima legge di Bilancio, addirittura renderlo strutturale. Continua su Huffington Post