«Ieri sera ho chiamato il ministro Crosetto al quale ho chiesto la possibilità dell’utilizzo dello scalo dell’aeroporto militare di Sigonella, dopo aver rappresentato il grave stato di criticità in cui si trova il sistema aeroportuale siciliano a seguito della ridottissima attività dello scalo di Fontanarossa. Il ministro, dopo le dovute consultazioni, mi ha informato circa la possibilità dell’utilizzo dello scalo militare, come già avvenuto in una precedente situazione di inagibilità dell’aeroporto di Catania, a causa della pioggia di polvere vulcanica. Ringrazio a nome dei siciliani il ministro Crosetto per la grande sensibilità dimostrata sulla vicenda, che denota ancora una volta la serietà ed affidabilità del governo Meloni». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
“L’uso dello scalo militare di Sigonella per fronteggiare l’emergenza determinata dal rogo dell’aeroporto di Catania è una soluzione di buonsenso che potrà aiutare a evitare settimane intere di caos nel sistema aeroportuale siciliano” lo dice il Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati Nino Minardo commentando l’ok del Ministro della Difesa per l’utilizzo dello scalo militare siciliano per supplire alla chiusura del terminal A di Fontanarossa. “Non avevo dubbi sulla sensibilità del ministro Crosetto e dell’Aeronautica Militare – continua Minardo – ma è chiaro che non ci potremo lasciare alle spalle questa ennesima emergenza senza prendere finalmente consapevolezza che a Comiso c’è un aeroporto moderno e funzionale che andrebbe utilizzato a pieno e valorizzato in un sistema aeroportuale della Sicilia Orientale. Non si può continuare a trattare l’aeroporto di Comiso come una ruota di scorta” conclude il Presidente della Commissione Difesa di Montecitorio.
Meno fiducioso il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo: “Apprendiamo che dopo oltre 48 ore di caos il presidente Schifani ha contattato il Ministro Crosetto per l’utilizzo dell’aeroporto militare di Sigonella a supporto di Fontanarossa dopo il rogo di domenica notte. Ci chiediamo se oltre l’annuncio, Crosetto e Schifani hanno pensato pure ad un piano operativo e quando questa ipotesi si concretizzerà. Ad oggi, oltre annunci e rassicurazioni, da parte del governo regionale e della Sac, continua il caos totale in tutta la regione. L’emergenza non è affatto rientrata e i disagi per siciliani e turisti, con il passare dei giorni si moltiplicano. Si passa da una gestione inadeguata ad un’altra: AST, con la complicità disastrosa del governo Schifani, cancella nell’ultima settimana 350 corse in tutto il territorio regionale. Ribadiamo l’urgenza dell’interrogazione posta al governo, è necessario fare chiarezza subito sia sulle responsabilità che sulla totale inadeguatezza della gestione di un’emergenza che costa alla sicilia in immagine e non solo”.
Polemica di Prestigiacomo: “Commissariare Fontanarossa”
“Il rogo che si è sviluppato domenica notte all’aeroporto di Catania ha gettato la Sicilia in uno stato di emergenza che i vertici istituzionali isolani sembrano non comprendere in tutta la sua gravità e che il Governo nazionale dovrebbe avocare e gestire”. Lo afferma, in una nota, Stefania Prestigiacomo. “Ciò che è accaduto – prosegue – ha evidenziato gravissime lacune in materia di piani di sicurezza dell’aerostazione dove miracolosamente non si sono registrate conseguenze per gli utenti. Inoltre è vergognosa la disorganizzazione di cui sono vittime decine di migliaia di viaggiatori sballottati fra gli aeroporti dell’Isola senza informazioni, servizi, spesso senza nemmeno una bottiglietta d’acqua”.
Prestigiacomo evidenzia come “c’è chi oggi ha impiegato 11 ore da Roma a Catania via Trapani. Da anni denuncio l’inadeguatezza del management della SAC di Catania, che ha trasformato lo scalo in un fortino elettorale senza dotare uno dei principali aeroporti italiani di programmazione, piani d’emergenza, attrezzature e strumentazioni alternative, per non parlare del resto, aree d’attesa senza sedute, servizi igienici da terzo mondo. A causa delle gravi colpe della Dirigenza SAC, oggi – continua – viene messo in discussione, quando non negato, il diritto alla mobilità dei Siciliani e di quanti in Sicilia volevano venire a trascorrere le vacanze. Si stanno danneggiando l’immagine dell’isola e producendo danni economici pesantissimi a molte aziende e strutture del comparto turistico. L’impressione che un settore vitale per l’economia siciliana sia in mano a dilettanti è enfatizzato dalla manfrina delle date di apertura annunciate e smentite: prima oggi, adesso il 25, domani chissà”.
“Certo – aggiunge Prestigiacomo – è che i danni sono gravi, le aree incendiate non si possono toccare perché sottoposte a sequestro giudiziario come “scena del crimine”, e sicuramente sarà necessaria una bonifica ad ampio spettro a causa della combustione delle materie plastiche che si è verificata e ha interessato una vasta area dello scalo. Mi appello al governo nazionale affinché commissari la SAC cercando così di ridurre al minimo i disagi per gli utenti e ponendo fine – conclude – ai danni che potrebbe continuare a fare una dirigenza dimostratasi assolutamente non in grado di gestire la situazione.