L’epopea della “Zarina di Arcore” Marta Fascina volge al termine. Lo scrive Dagospia. “Seppellito Silvio Berlusconi e aperto il suo testamento, con lascito da 100 milioni, la bionda parlamentare di Forza Italia dovrà accantonare il sogno di vivere da castellana a Villa San Martino”.
Tutta colpa di Pier Silvio, secondo Dagospia, “che non l’ha mai amata al punto da disertare le nozze morganatiche tra lei e babbo Silvio”. L’ad di Mediaset le avrebbe dato “tempo fino a ottobre per inscatolare borse, scarpe e sciarpine di cachemire e lasciare la residenza di Arcore. Il legato testamentario consegnato da Marta Fascina ai figli di Berlusconi, in cui si definisce la donazione di 100 milioni in suo favore, potrebbe essere impugnato”.
L’ipotesi al vaglio in queste ore è che il Cav. nella lettera testamentaria rivolta ai quattro figli (mancava il riferimento al minore, Luigi), abbia inserito la clausola del mancato ritorno dal San Raffaele di Milano, che invece – all’epoca – si è concretizzato. Pertanto il testamento “potrebbe non avere validità”.
Sulla questione – scrive ancora Dagospia – i figli del Cav mantengono un atteggiamento prudente. Preferirebbero evitare di impugnare il testamento e dare vita a una pubblica tenzone legale con tanto di incontrollabili strascichi e stracci volanti. “Meglio cercare, è questa la linea scelta da Marina e Pier Silvio, trovare un accordo riservato per una cifra congrua da riconoscere a Marta Fascina diversa da quella prevista dal lascito (la metà?)”.