Con quei due santi piazzati lì – a difesa della fede, della tradizione e della storia di Palermo – nessuno di noi, reprobi e infedeli, potrà mai criticare il Festino apparecchiato in fretta e furia per Santa Rosalia. Le immagini di Padre Puglisi e di Fratel Biagio sono garanzia di fervore antimafia e di misericordiosa attenzione per gli ultimi. Ma dopo avere lodato lo sforzo del Teatro Massimo, che mette in campo 250 giovani musicisti, e l’estro di Salvo Piparo, che mette in scena un sublime spettacolo di Salvo Licata, non resta che un appunto: la festa sarebbe stata più bella se il Comune avesse ricercato soluzioni meno scontate. Invece ha messo in piedi un bando di gara farlocco che di fatto ha impedito ogni concorso di idee e ha assegnato l’appalto alla stessa confraternita dell’anno scorso. La Santuzza avrebbe meritato un po’ di fantasia e di legalità in più.