Crede che dopo Dio – e dopo Silvio Berlusconi – ci sia solo lui. Crede che il sole e le altre stelle gli girino attorno con testarda sudditanza. E crede pure di essere il solo uomo politico capace di fregare tutti gli altri. Studia giorno e notte come acquisire fette di potere e come distribuire pane e pesci a chi gli si inchina davanti per baciargli la pantofola. Non è egoista. E solo affetto da inguaribile egolatria: si adora e crede che i siciliani non abbiano altro dovere se non quello di incensarlo. Ma la settimana scorsa, mentre incedeva sul tappeto rosso dell’universo, Renato Schifani, presidente della Regione per grazia ricevuta, si è scontrato con Cateno De Luca, un altro personaggio che ha un’altissima e inarrivabile considerazione di sé. Ed è nata la guerra dei due titani. Al tappeto, nel primo round, è finito Schifani. Per il resto chi vivrà vedrà.