Sostiene che molti forzisti, all’indomani della morte di Berlusconi, abbiano bussato alla sua porta per un grande contenitore di centro. Intanto, Cateno De Luca, ottiene un primo riconoscimento. Un’intervista al Giornale, quotidiano da sempre nell’orbita del Cav. Lo ha fatto per parlare di giusizia e commentare le novità introdotte dalla riforma del ministro Nordio: “Finalmente una cosa concreta da parte di questo governo – ha commentato il neo sindaco di Taormina -. Ho subito personalmente 18 processi e due arresti, e sono sempre stato assolto. Io sono d’accordo con la riforma perché ho vissuto sulla mia pelle ciò che significa l’abuso dell’intercettazione e gli abusi delle indagine svolte in fase preliminare. Buona parte dei miei procedimenti penali hanno rappresentato una persecuzione che è cominciata nel 2011 per mettere pressione politica su di me”.
De Luca, negli ultimi tempi, è tornato alla ribalta come principale (e sin qui unico) oppositore di Renato Schifani. Ha minacciato di togliere alla Regione la via d’accesso al Teatro Antico di Taormina se non verrà garantito un contributo per il Comune, allo scopo di sostenere i servizi di ordine pubblico e pulizia. De Luca approfitta della vetrina per discutere anche di politica: “Ho incontrato Matteo Renzi e ho stretto un accordo con Letizia Moratti. Incontrerò anche Calenda. Noi vogliamo un matrimonio d’interessi che ci consenta di eleggere i nostri eurodeputati e che sdogani il nostro progetto, che è radicato al Sud”.