Sotto il palco di Forza Italia, sabato mattina al Politeama, c’era l’uomo che non t’aspetti. Uno che fino a sei anni fa, vigilia delle Regionali dov’era candidato con la casacca dei Cinque Stelle, sputava fango sull’alleanza tra Musumeci e Berlusconi, “indagato per le stragi mafiose del ‘93 e il cui partito è stato fondato da un condannato per concorso esterno in associazione mafiosa (Marcello Dell’Utri). Più che un omaggio: un oltraggio…”.
Per la serie ‘post invecchiati male’, seduto in seconda fila alle spalle di Schifani, plaudente ai video di Berlusconi, si palesava proprio lui: Giancarlo Cancelleri. Ex sottosegretario alle Infrastrutture, ex leader dei Cinque Stelle, ma soprattutto – per dirla con Cateno De Luca – aspirante consigliere comunale a Catania, o forse ambizioso portaborse in cerca di collocazione. “Quello che comunque noi gli auguriamo è di trovare un’occupazione”, ha detto l’ex sindaco di Messina, che sembrava disposto ad accoglierlo. Insomma, da questi racconti e da queste presenze, sembra che Cancelleri abbia puntato all’offerta (e all’offerente) migliore. Uno col suo curriculum non avrà difficoltà.
Più che rimanere folgorato sulla via di Berlusconi, però, l’ex grillino sembra rimasto folgorato sulla via di Schifani (è stato il governatore a presentarlo ufficialmente), nonostante gli attacchi – pubblici anche in questo caso – di mesi addietro: “Chi vota a destra è solitamente molto attento alla legalità e onestamente non mi pare che Schifani, coinvolto nel processo Montante, corrisponda a questa caratteristica – disse a Live Sicilia -. Rischiamo davvero di vederlo eletto per poi vederlo condannato per un pesantissimo reato”.
Oggi, sia Cancelleri che Schifani hanno deciso di cancellare il passato. Di fregarsene degli insulti e dei pregiudizi. E di andare insieme. Il presidente della Regione è l’artefice del ribaltone interno a Forza Italia, che ha comportato l’emarginazione di Micciché e l’incoronazione di Marcello Caruso. Anche se il vero tronista è lui, Schifani, che decide se aprire o chiudere le porte. In questo caso le ha spalancate, pur nella consapevolezza che sarà difficile spiegare ai forzisti l’accoglienza verso uno che li ha insultati.
Così come sarà difficile, quasi impossibile, per Cancelleri spiegare il motivo di questa curva, del sodalizio col partito del “caimano”, di come si possa transitare dal M5s a Forza Italia e far finta di nulla. Fino all’altro ieri voleva candidarsi a sindaco col placet di Conte, poi è finito ad appoggiare Enzo Bianco, infine ha rotto coi grillini accusandoli di non avere alcuna riconoscenza. Oggi si ritrova in platea da Schifani. A breve dovrà portargli anche i voti, e a quel punto si capirà quanto pesa davvero.
M5s: “Buona vita a Cancelleri, ma non sputi nel piatto dove ha mangiato”
“A Giancarlo Cancelleri, che finalmente ha trovato un approdo politico, auguriamo buona vita. Giancarlo ha dato molto al Movimento, ma dal M5S ha ricevuto tutto. Se ha ricoperto incarichi prestigiosi, di certo è solo grazie al Movimento 5 Stelle. Sarebbe pertanto corretto che non sputasse sul piatto dove ha mangiato e sul Movimento che gli ha consentito di uscire dall’anonimato e di fare politica. Sulla sua collocazione finale evitiamo di fare commenti, se il partito che gli ha dato ospitalità, e in cui evidentemente si rispecchia, è il partito di Berlusconi, Dell’Utri e Schifani, la cosa si commenta da sola. E in maniera eloquente”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars.