Una Sicilia d’esportazione, uno street food pieno di genio, il talento tra i fornelli e la cura delle materie prime, con un occhio di riguardo per il pescato. Sono queste alcune delle caratteristiche di Joseph Micieli, uno chef nato pescatore (da qui il nome del suo ultimo ristorante). Fra le altre l’amore per il suo territorio. Il borgo di Punta Secca è casa sua oltre che di Montalbano. E’ quella in cui Micieli ha costruito le sue fortune – ancora freschissime – di imprenditore culinario e personaggio televisivo in via d’espansione. Che qualche giorno fa, dopo il cambio al timone fra Antonella Clerici e Elisa Isoardi, ha rimesso piede a “La Prova del Cuoco” e si è aggiudicato la sfida del giorno con il suo “dulcis in cous cous”. Un piatto della tradizione intriso di modernità.
La mission del giovane chef siciliano, 30 anni compiuti lo scorso giugno, è proprio questa: mettere insieme storie e sapori, far parlare i piatti. E non esiste un mare migliore del Mediterraneo, e un posto più attrezzato della Sicilia (a tavola, quanto meno) per dare all’esperimento una esaltazione continua, raffinata, partendo da una cucina “povera”. E’ così che Joseph ama definirla in fieri. Perché lo step successivo è esaltarla, abbellirla, lasciarla assaporare ai suoi clienti (va da sé).
E’ cresciuto in fretta Joseph, dopo gli studi all’Alberghiero e un’esperienza in Svizzera, in un hotel di lusso di cui frequentava la cucina per lavoro. Poi il ritorno alla madre patria con una idea “malsana”: aprire un ristorante tutto suo, nel 2014. E’ un successo incredibile e Punta Secca aggiunge valore a quello che ha già, merito della fiction ispirata al romanzo di Camilleri. E’ il successo di un giovane che, oltre a saper cucinare, sa “vendere” il suo prodotto e la sua arte. E così arriva la televisione: “Speravo di fare qualcosa di bello, ma non credevo di riuscirci così in fretta – ha spiegato Joseph qualche tempo fa – Gli obiettivi iniziali prevedevano una crescita molto lenta, anche perché il nostro territorio, che è fantastico, non offre ancora un turismo destagionalizzato. Questo mi ha imposto di usare molto la creatività”.
Il turismo, nel Ragusano, resta tuttora molto destagionalizzato. Specie nelle località balneari. Ma in molti si affacciano nelle officine di mare dello chef a chiedere se per cena si può rimediare un tavolo. Joseph, nonostante la prima ondata di successo, non ha mai abbassato la guardia. Spinto dal tentativo di bucare le schermo e i palati, si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento di Chef Electrolux Italia Under 30 (lo scorso anno al Cous Cous Festival di Mazara del Vallo). E non perde mai il contatto con il mare, che ha ispirato la sua vita e il suo lavoro, grazie a papà che da bambino lo istruiva.
La Prova del Cuoco è solo l’ultima vetrina, una importante possibilità “che riempie di tanti significati i percorsi compiuti a Punta Secca e le tante scelte fatte nell’ambito della ristorazione siciliana, ancorando in maniera più forte quello è l’aspetto tradizionale della cucina siciliana alla grandezza dei luoghi che la nostra terra ogni giorno regala – spiega lo chef -. Al pari delle bellezze della nostra terra, anche la cucina rappresenta, in Sicilia, un must grazie a generosi maestri che ci hanno fatto scuola, indicandoci il sentiero da percorrere. La mia idea è portare in trasmissione la ricercatezza delle materie prime, le ricette che raccontano un territorio e che in tanti casi sono vere e proprie custodi dei segreti delle nostre nonne e nostre mamme. Io ho fatto mie quelle che erano della mia famiglia per fornire una visione di passato e presente che si incontrano nei gusti, nei sapori, nei ricordi, nelle aspettative e nell’oggi: tutto ciò che a mio avviso un piatto deve riuscire a rappresentare”.