Da Partigiano della Costituzione ad Ambasciatore della verità. Antonio Ingroia ha trovato un’altra definizione altisonante per ammantare di grandezza il proprio pellegrinare tra la disoccupazione e la ricerca di un nuovo ruolo. Ieri ha annunciato che va in Ecuador per assistere all’udienza preliminare del processo che i giudici di quel paese vogliono intentare nei confronti dell’ex presidente Rafael Correa Delgado. L’accusa è pesantissima: sequestro di persona. Ma secondo Ingroia il processo è “costruito sul nulla probatorio”. Staremo a vedere. L’unica certezza è che l’ex magistrato palermitano, finito sotto inchiesta per l’allegra gestione di “Sicilia digitale”, la società regionale che gli era stata affidata da Crocetta, ha bisogno di dare una rinfrescata alla sua immagine di puro e duro. In Italia non ha più sponde. Non gli resta che il volo per Quito, Ecuador.