Smettetela, se potete, di chiamarlo “il don Abbondio della politica”. Ieri il presidente Renato Schifani ha indossato la criniera del leone di Sicilia, si è arrampicato su Monte Pellegrino ed ha avviato una intransigente ispezione sullo stato dei lavori per la messa in sicurezza del Castello Utveggio. Con la forza di un ciclone si è indignato per il ritardo accumulato dall’azienda di Favara incaricata nel 2021 della ristrutturazione e ha frustato a sangue il direttore regionale, Maurizio Costa, che non ha saputo fornire, hic et nunc, una spiegazione sull’incomprensibile flop. Come se non bastasse, ha minacciato di fare un salto in Procura per denunciare colpe, peccati e omissioni. L’impresa appaltatrice avrà di che temere. Uno Schifani così non si era mai visto, neanche davanti ai grandi scandali che hanno sconvolto e infangato la Regione. A Renà, facce Tarzan.