Sono bastati un giorno e due mosse a Renato Schifani per ricordare a se stesso, e ai siciliani, che questo governo è la copia sbiadita del precedente. Proprio come Musumeci, infatti, il neo governatore ha confermato la fiducia a Rcs Sport, la società di Urbano Cairo, spalancando il portafogli per una nuova edizione del Giro di Sicilia. Ieri, a Palazzo d’Orleans, la presentazione delle quattro tappe che andranno in scena dall’11 al 14 aprile: «Il Giro di Sicilia è ormai quella che si può definire una ‘classica’ delle competizioni su strada – ha detto Schifani -. Grazie alla collaborazione tra la Regione Siciliana ed RCS Sport, non escludendo per il futuro la presenza anche di altri partner, riusciamo a portare i grandi campioni del ciclismo negli angoli più belli della Sicilia. Ed è fondamentale puntare su questi grandi eventi per promuovere al meglio la nostra Isola».
Il turismo, come ai tempi del Balilla, è un settore fondato sugli sprechi e sulle biciclette: «Da Marsala ad Agrigento, da Canicattì a Vittoria, da Enna a Termini Imerese e da Barcellona Pozzo di Gotto a Giarre, sette province su nove saranno toccate dalle quattro tappe – ha aggiunto il governatore -. Sono certo che i tantissimi appassionati e i semplici curiosi saranno presenti in massa per testimoniare il loro affetto e il tifo per i grandi campioni». Ma almeno una cosa positiva c’è: i quattro milioni sganciati dall’assessorato alle Infrastrutture per rendere (almeno) presentabili le strade (non statali) che accompagneranno i campioni delle due ruote in questa traversata. “La Regione, in brevissimo tempo, tramite il dipartimento Tecnico, è riuscita a recuperare risorse per supportare Comuni ed ex Province nella manutenzione stradale, nel ripristino della pavimentazione e delle condizioni minime di sicurezza. Tutto ciò – ha spiegato l’assessore Aricò – in sinergia di intenti con l’assessorato dello Sport guidato da Elvira Amata”.
Ma c’è un’altra mossa, in serata, che conferma la continuità fra Musumeci e Schifani. E fra Razza e Giovanna Volo. Vale a dire la nomina di Roberto Sanfilippo alla guida del Cefpas, il centro d’eccellenza dove si formano i direttori generali della sanità (ma anche gli operatori). Lo spoils system dello scorso gennaio sembrava averlo escluso da qualsiasi velleità. Invece rieccolo.