“Venerdì 31 marzo tutta la specialistica accreditata esterna sarà di nuovo in piazza a Palermo per protestare contro la negazione del diritto alla cura dei siciliani che il Governo regionale continua a mettere in atto. Questa volta manifesteremo davanti al palazzo del Governo in modo che il presidente Schifani si renda conto di quanto siamo indignati da questa situazione”. Lo affermano i coordinatori del CIMEST (Coordinamento Intersindacale di Medicina Specialistica ambulatoriale di territorio), Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso, confermando lo stato di agitazione della categoria.
“Alla manifestazione del 31 – proseguono i coordinatori – seguirà a tempo indeterminato e sino a quando non saranno risolte oggettivamente le problematiche evidenziate, la sospensione della erogazione di tutte le prestazioni in convenzione ad eccezione di quelle fornite ai malati con patologia neoplastica (048), alle donne in gravidanza e, per quanto compete la fisiokinesiterapia le prestazioni per i traumatizzati e per coloro che sono affetti da patologie neurologiche acute”.
“Dopo la manifestazione dello scorso 24 febbraio – precisano Gibiino e Calvaruso – avevamo ricevuto da parte dell’assessore Volo la promessa che si sarebbe impegnata per individuare risposte concrete alle nostre richieste riguardo la programmazione sanitaria per il 2023 e individuare soluzioni sul retroattivo sottofinanziamento per il 2022. Avevamo ricevuto la promessa che saremmo stati convocati entro quindici giorni al massimo. I quindici giorni sono scaduti da una settimana e noi non siamo stati né convocati, né informati su eventuali sviluppi”.
“Siamo consapevoli – sottolineano i due leader sindacali – che la latitanza delle istituzioni regionali non è imputabile direttamente all’assessore Volo, che ci ha messo la faccia, ma all’intero Governo regionale che crede di prendere in giro noi mentre così facendo insulta tutti i cittadini siciliani, soprattutto tutte quelle persone che a causa di queste scelte miopi sono costretti ad attendere mesi per ottenere prestazioni sanitarie che potrebbero risolvere subito i loro problemi di salute e in alcuni casi persino salvare le loro vite”.
“Nostro malgrado – concludono i coordinatori del CIMEST – siamo costretti a proseguire nella protesta a difesa del diritto alla salute dei cittadini siciliani che a questo punto devono aprire gli occhi e rendersi conto che il Governo regionale li sta sacrificando sull’altare dei propri interessi”.