Che poi la gente parla male della magistratura. Anche loro stessi li vedi, con le feluche, all’apertura dell’anno giudiziario a dire che ogni magistrato ha mille processi sul groppone e che non ne possono più più di non poterne più. Fesserie. C’è chi lavora e chi si gingilla, mi pare che lo diceva pure Brunetta.
Metti il TAR di Catania. Ce lo invidiano a Goteborg e pure a Lipsia, lo studiano a Cambridge e pure a Salamanca. E non è che sono tanti poi. Noi solo forestali ne abbiamo assai, per il resto siamo carenti. Eppure a Catania abbiamo il TAR PAP. E ho detto tutto.
Il TAR PAP, cioè “prêt-à-porter” l’abbiamo solo noi. Tu presenti una istanza di sospensione di un atto amministrativo perché, per dire, sostengono che hai commesso una compilation di irregolarità nella realizzazione di un bar, per esempio, nella piazza d’Armi davanti al Castello Maniace a Siracusa e ti hanno chiuso l’attività? Tu la notifichi il 10 settembre l’istanza? Viene depositata l’11 settembre? Ebbene il 12 settembre il TAR PAP ha già letto, studiato, valutato, consultato le pandette e i precedenti, delibato, discusso ed emesso il decreto.
E così nella soap opera “Manieri e Maniaci” (l’accento è a piacere) manco il tempo di chiuderlo il baretto (cioè la grande simil-astronave di metallo specchiato nella Piazza d’Armi) che subito il TAR l’ha riaperto: efficienza, rapidità, puntualità, honestà.
Nella decisione del TAR PAP giustamente si rileva che la Regione in quanto Regione, la Regione in quanto Assessore Tusa, la Regione in quanto Soprintendenza, il Comune in quanto sindaco, e il Demanio Regionale in quanto Attila non si sono costituiti in giudizio. Perché al TAR PAP è così: cogli l’attimo. Musumeci, Tusa, Italia e Attila dovevano scapicollarsi da Palermo, Catania e Siracusa al TAR TAP nella notte fra l’11 e il 12 settembre – avendo già studiato, valutato, consultato le pandette e i precedenti, delibato, discusso il caso – costituirsi nel procedimento e magari depositare una memoria, una cartolina, anche solo un pollice uazzapp.
Non si sono costituiti? Pazienza. Il TAR PAP non può aspettare i tempi elefantiaci della burocrazia, non può subordinare le esigenze dei cittadini alle ubbìe lente della politica di sindaci, assessori e presidenti. Detto fatto: ricorso accolto, “inaudita altera parte” (e mai “inaudita” fu termine più appropriato) astronave riaperta e giudizio di merito rinviato all’11 ottobre a stagione estiva conclusa, ma comunque in tempo per riaprire per Natale con alberi illuminati, presepi e cotillons.
E chi ti arriva intanto domenica 23 in visita a Siracusa? Ma arriva lui, Mattarella, presidente della Repubblica e anche del CSM, quello a cui il Sindaco scrive lettere chiedendo legalità. A Sergio nostro magari offriranno un mojito al Maniace che per l’occasione potrebbe essere ri-inaugurato. Perché come si dice: “Du inaugurescion is megl che uan”.