Il tourbillon del Turismo non è l’unico a tenere in ansia Renato Schifani. Ci sono ancora tanti misteri su cui gettare un fascio di luce e di verità. Uno è emerso nei giorni scorsi e riguarda la pubblicazione di un bando – quando era assessore all’Economia Gaetano Armao – per la riscossione dei tributi nei comuni e negli enti locali siciliani. Un bando suddiviso in cinque lotti, con altrettanti vincitori, che ha fatto balzare dalla sedia il presidente della commissione Antimafia, Antonello Cracolici, il primo (e l’unico) ad averne denunciato l’anomalia.
L’assessore Falcone ci ha messo temporaneamente una pezza, spiegando che “su segnalazione del Presidente Schifani, abbiamo concordato e dato mandato al dirigente dell’ufficio Cuc (Centrale unica di committenza) di sospendere la procedura di affidamento dell’accertamento e della riscossione tributi degli enti locali della Regione. La sospensione si rende necessaria, dopo aver preso atto anche di aspettative parlamentari, per valutare attentamente ogni aspetto utile a verificare la linearità dell’iniziativa a garanzia dei principi di trasparenza e di libera concorrenza e, ove fosse necessario, a procedere all’annullamento della gara”.
Ma c’è anche un’altra questione, che ormai si trascina da mesi, e riguarda la parcella milionaria relativa alle prestazioni di due avvocati – l’ex assessore all’Energia Pier Carmelo Russo e Francesco Stallone – che avevano difeso la Regione nella causa contro i colossi dei termovalorizzatori, a seguito di un Avviso pubblico revocato dal governo Lombardo. Dopo una transazione con l’Ufficio legale e legislativo della Regione, che aveva garantito la liquidazione di una parcella complessiva da cinque milioni (di cui 3,5 per Russo), i pagamenti sono stati congelati da Schifani in attesa di chiarimenti. La contromossa dei due legali è stata quella di rivolgersi al Tribunale di Milano per il ricalcolo delle spettanze. Stavolta senza sconti.