Ora che Beatrice Venezi, lucchese, sostenitrice incallita di Giorgia Meloni e direttrice d’orchestra fra le più affermate del mondo, è stata nominata consigliere per la musica (quale musica?) del ministro Gennaro Sangiuliano, chi si occuperà della direzione artistica di Taormina Arte? Chi dirà al sindaco di Taormina, Luigi Bolognari, che la Venezi – nominata a sua insaputa, e nonostante il blocca-nomine, lo scorso agosto – non potrà più occuparsi a tempo pieno di una Fondazione “condivisa” al 50 per cento tra Comune e Regione, ma politicizzata fino al midollo?
La scelta di Venezi da parte del Ministro dimostra due cose: che non solo la cultura non è più prerogativa della sinistra radical chic; ma che addirittura è divenuta terreno di caccia di Fratelli d’Italia. Un partito che fatica a costruire classe dirigente – la Sicilia ne è l’esempio più lampante – ma nei luoghi della cultura, ricchi di denaro e di prospettive, ha sempre in serbo una pedina da piazzare. Lo testimonia la Sicilia, dove l’on. Elvira Amata è stata nominata in giunta ai Beni culturali e un maresciallo dell’esercito ha già occupato la casella del Turismo (con delega agli Spettacoli): è il patriota Francesco Scarpinato, che ha già promesso di seguire gli insegnamenti del suo illustre predecessore, Manlio Messina. Il quale, dopo aver messo un ex colonnello della Guardia di Finanza, Nicola Tarantino, a capo della Foss, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, aveva scelto proprio la Venezi – ma va – nel ruolo di direttore artistico di TaoArte. Al netto delle simpatie sovraniste, legittime, almeno c’entrava qualcosa…
Tarantino invece, da commissario straordinario, regge il moccolo alla Sinfonica ormai da un paio d’anni, anche se gli orchestrali sono sul piede di guerra perché sperano (invano?) nella stabilizzazione, e questa sera suoneranno in jeans e maglione al Politeama. La Venezi, in carica da pochi mesi, dovrà dividersi con Roma e con mille altri impegni in giro per il mondo. Lascerà le incombenze alla sovrintendente Ester Bonafede (altra conoscenza della Sinfonica) e allo stesso Scarpinato, che riceve in eredità un dono più unico che raro: la gestione di un immenso patrimonio turistico e culturale. Gli uomini e le donne per amministrarlo non mancano. Chiedere a Giorgia. O al nobile Cognato.