Sono bastate un paio di foto per far sognare i nostalgici. L’occasione si è presentata qualche sera fa, al parco archeologico di Segesta, dove Renato Schifani ha finalmente potuto celebrare (come merita?) l’ex assessore al Turismo Manlio Messina. Nel suo regno. Ovverosia un’iniziativa pensata, studiata e soprattutto finanziata dal Balilla, che negli ultimi anni di onorato servizio al fianco di Musumeci, ha costruito ponti d’oro per Cairo & Co., organizzando giri in bicicletta e sfilate in passerella.
L’editore di Rcs Sport, e presidente del Torino, non poteva mancare al Gran Galà di Premiazione dei “Gazzetta Sports Awards SeeSicily”, l’evento promosso dalla Gazzetta che celebra i campioni dello sport italiano (tra cui il ciclista Vincenzo Nibali, fresco di ritiro). E che per l’occasione – per soddisfare la brama di visibilità di Messina e ricordare che la Sicilia è terra “di spendi e di spandi” – si è tenuta a Segesta (con un seguito al Foro Italico di Palermo) anziché nella solita Milano.
Un appuntamento da non perdere, dove Schifani, e assieme a lui il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, sono stati introdotti nella nuova confraternita del deputato nazionale di Fratelli d’Italia, ormai ex assessore, che in questi anni, con la sponda complice di Musumeci e la protezione di via della Scrofa, ha tentato di trasformare la Sicilia in una enorme sagra da far fruire negli aeroporti e nelle stazioni, coinvolgendo star e celebrità. A spese dei contribuenti, va da sé. L’ultima tranche di “See Sicily”, che si inserisce in un programma di promozione più ampio, è costato 7 milioni di euro a valere sulle risorse del PO-Fesr, e prevede passaggi in tv (persino a ‘Ballando con le Stelle’), in dodici stazioni ferroviarie italiane, ma anche in metro e aeroporti all’estero. Soldi che sarebbero tornati buoni per la campagna elettorale, se soltanto Musumeci non avesse rovinato tutto dimettendosi e spedendo la Sicilia al voto anticipato.
In cambio di un inchino al Balilla (dopo quello a Razza), potrà goderseli il suo successore. Si spera tuttavia che Schifani, quando fa riferimento alla continuità amministrativa, non prenda a modello la gestione dell’enorme portafoglio del Turismo, che in questi anni – attingendo a fondi europei illimitati – ha finito per sponsorizzare anche improbabili rassegne sul cinema siciliano alla Croisette di Cannes, che non si capisce quale beneficio reale abbiano consegnato alla Sicilia. E si spera che Lagalla, uno solitamente distante dai rotocalchi, non consegni la città al divismo esasperato dell’ex collega di governo, ma si concentri a individuare i problemi e a ricercare le soluzioni. Perché un sindaco fa questo.