“In Sicilia siamo di fronte al disastro rifiuti. Vogliamo sapere dal presidente della Regione Renato Schifani dove sono finiti i 45 milioni peri i Comuni destinati sulla carta per evitare l’aumento della Tari deliberati dalla giunta Musumeci a marzo del 2021. Vogliamo saperlo immediatamente: i soldi ci sono o no? Oppure è una delle tante delibere farlocche. I Comuni non sanno come chiudere i bilanci di quest’anno e programmare quelli del 2023. Schifani ci risponda, altrimenti porteremo la spazzatura davanti a Palazzo d’Orleans”. Così il deputato di Sicilia Vera, Cateno De Luca in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, assieme agli eletti all’Ars della lista ‘De Luca sindaco di Sicilia’ per l’iniziativa ‘Munnizzaday’.

“Certe emergenze non possono aspettare i riti della politica, cioè che si formi un governo con una procedura balorda che ha stabilito che la giunta entra in carica solo dopo avere prestato giuramento davanti al Parlamento – ha detto De Luca – Chi ha scritto questa norma è un cretino, non si rende conto di cosa significhi amministrare. In questo momento non c’è un presidente della Regione, c’è un monarca. Se va bene il Parlamento si insedierà tra il 10 e 15 novembre, questa è una delle norme che modificheremo”.

De Luca ha mostrato alcune video-interviste dell’ex governatore Musumeci del 2018 e del 2019 in cui garantiva il superamento dell’emergenza spazzatura in sei mesi grazie all’approvazione del piano rifiuti e il no ai termovalorizzatori annunciati dal governo nazionale. “A marzo del 2002 – ha affermato De Luca – cambia idea e parla di due termoutilizzatori. Intanto le opere per le infrastrutture non sono mai partite, tranne qualcosa a Ragusa. In questo momento i nostri rifiuti finiscono all’estero in Romania e in altri Paesi, con un aumento del 400%”.