La prima lezione per Renato Schifani arriva dalle urne. Ma non da quella valanga di voti che lo ha incoronato governatore della Sicilia. Ma dalle 48 sezioni che, a dieci giorni dalle elezioni, ancora non hanno ultimato i conteggi e di conseguenza non hanno consegnato i verbali alle Corti d’appello per la proclamazione definitiva degli eletti. Da non crederci: un’intera Regione appesa agli imbrogli o ai pasticci di 48 presidenti di seggio; una Sicilia, con le sue urgenze e le sue speranze, paralizzata da una burocrazia che non sa sciogliere i nodi, che non sa risolvere i problemi, che complica tutto, che pesta sempre la stessa acqua nel mortaio. Succede con le elezioni, con gli appalti dei lavori pubblici, con gli aiuti destinati alle imprese. Altro che Ponte sullo Stretto. Schifani ha un mostro davanti a sé. Fatto da cento legulei e da mille azzeccagarbugli.