Ma dove sono finiti quei magistrati coraggiosi che non hanno mai perso un’occasione per ribadire l’autonomia e l’indipendenza dell’ordine giudiziario? Dove sono finiti tutti i santoni dell’antimafia, quelli che puntualmente si riempivano la bocca di indignazione ogni qualvolta un politico si azzardava a sollevare un dubbio su un avviso di garanzia o un rinvio a giudizio? Da due settimane a questa parte il ministro dell’Interno denigra, irride e sbeffeggia il procuratore che ha osato ravvisare un’ipotesi di reato su come è stato gestito a Catania il calvario della nave Diciotti. Ma dal piazzale degli eroi che in questi anni ha dominato il palcoscenico della legalità e della lotta alla mafia non si è sollevata neppure una timida protesta. Segno che il governo del cambiamento ha già cambiato qualcosa, almeno in Sicilia: dove c’era il coraggio ora c’è il paraculismo.