Sei rifugiati siriani, fra cui due bambini di uno e due anni, un adolescente e tre adulti, sono morti su un barcone presumibilmente “di fame e di sete”. Lo afferma l’Unhcr sottolineando che l’Agenzia sta assistendo i 26 sopravvissuti sbarcati a Pozzallo, molti dei quali “presentano condizioni estremamente gravi, tra cui ustioni”. “E’ inaccettabile – aggiunge dice la rappresentante dell’Unhcr in Italia, Claudia Cardoletti – Rafforzare il soccorso in mare è l’unico modo per evitare queste tragedie”. Le vittime e i sopravvissuti, spiega l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati, si trovavano su un barcone alla deriva da diversi giorni nel Mediterraneo centrale, prima che a soccorrerli arrivasse una nave della Guardia Costiera italiana.
I naufraghi giunti la scorsa notte a Pozzallo, secondo il sindaco Roberto Ammatuna, medico, si presentavano «in uno stato di impressionante disidratazione e debolezza. Tutti i migranti faticavano a mantenere la stazione eretta». «Oltre al grave stato di disidratazione, si evidenziava anche un’eccessiva desquamazione cutanea – aggiunge il sindaco – da probabile esposizione al vento, al sole e al mare. Una migrante è stata trasportata in ospedale, tutti gli altri sono stati immediatamente rifocillati e idratati a Pozzallo. L’immagine terribile era paragonabile a quella dei sopravvissuti ai lager nazisti. E’ inaccettabile assistere a questa terribile disumanità».
Sulla questione interviene Claudio Fava, candidato alle Regionali col movimento Centopassi: “Caterina Chinnici, Letta, Fratoianni, ma anche Bonino e Conte vengano con me a Pozzallo, frontiera insanguinata della Sicilia e dell’Europa. Sei morti, donne e bambini, a cui dobbiamo, almeno, un tardivo gesto di accoglienza e di amore. La linea di demarcazione resta sempre la stessa, a prescindere da campagne elettorali e schieramenti: umanità contro barbarie”.