E’ rimasta l’unica a voler abolire il Reddito di cittadinanza. Giorgia Meloni ritiene che è sbagliato e lo dice apertamente, forte dei sondaggi che non sembrano risentirne. Anzi. I Fratelli d’Italia volano col vento in poppa e, in questa fase, si concedono persino il lusso di apparire impopolari, a costo di allontanarsi dal voto d’opinione delle fasce deboli.
Matteo Renzi, tra i primi a parlare di voto di scambio (istituzionalizzato), ha dovuto attenuare la propria battaglia contro il sussidio di stato che Calenda, suo compagno d’avventure, non ritiene il male assoluto. Anche se a stento lo tollera. Presentando i suoi candidati a Venezia, il leader d’Azione è tornato a parlare della misura introdotta dal governo gialloverde: “Un infermiere che lavora 10 ore al giorno, preparato, che ha a che fare con la malattia e la morte, guadagna in Italia 1.450 euro al mese. Per questo consideriamo immorale che chi può lavorare riceva il reddito di cittadinanza pagato anche con le tasse di quell’infermiere”. Da qui la soluzione: “Se rifiuti un’offerta di lavoro il reddito lo perdi, perché è un principio giusto, morale ed etico – ha aggiunto – Nessuno sta dicendo che devi lasciare per strada qualcuno, ci mancherebbe”. Sulla stessa lunghezza d’onda Davide Faraone: “Chi non può lavorare, chi vive una condizione di disagio e povertà deve essere assistito dallo Stato, senza se e senza ma. Chi può lavorare deve essere aiutato dallo Stato a trovare lavoro e formarsi per trovare un buon lavoro e ben retribuito, non può stare a casa pagato da chi paga le tasse facendosi il mazzo”.
Ma tra i nuovi sostenitori del Reddito, come al tempo della corsa per il Quirinale quando pensava d’incantare i 5 Stelle e indurli a votare per lui, c’è Silvio Berlusconi. “Il reddito di cittadinanza non si cancella, al massimo – ma proprio al massimo – si modifica” ha spiegato il Cav., dopo aver sottoscritto il programma della Maloni che dice apertamente il contrario. “Ci sono 4.750.000 italiani che sono nella povertà assoluta e arrivano a 23 milioni perché altri 14-15 milioni sono nella povertà comunque. Non si può pensare oggi in Italia di vivere un mese avendo meno di 1.000 euro al mese. Allora la decisione è di cambiare, di rimodulare il reddito di cittadinanza, che non vogliamo eliminare, vogliamo cambiarlo”. Anche la posizione di Matteo Salvini è molto più attenuata che in passato: “Chi lo rifiuta non ne deve avere più diritto”. Uguale spiaccicato a Calenda.
Regge la barra dritta il Movimento 5 Stelle, che grazie a una difesa strenua sta riguadagnando posizioni soprattutto al Sud, mentre in Sicilia – dove arriva Giuseppe Conte nel prossimo weekend – sono oltre 700 mila i percettori del beneficio: “Meloni togliendo il reddito di cittadinanza vuole la guerra civile? Lei guadagna 500 euro al giorno da più di vent’anni e vuole togliere 500 euro al mese alle persone in difficoltà. Così si fa guerra ai poveri”, ha detto l’Avvocato del Popolo, che si appresta a sbarcare nell’Isola per un tour che toccherà tutte le province. In Sicilia il M5s si conferma in vetta tra i sondaggisti, mentre FdI, pur accreditato di ottime percentuali, non conferma il dato nazionale. Segno che forse, l’assistenzialismo, qualcosina ancora paga.