Per tirare la volata a Marta Fascina nel collegio uninominale di Marsala, alla Camera dei Deputati, potrebbe arrivare lui, il Cav. in persona. Del sogno di una notta di fine estate parla l’edizione palermitana di Repubblica. Che fissa pure un orizzonte temporale: il 17 settembre. Berlusconi, che in questi mesi se n’è sempre rimasto nella sua villa di Arcore, tranne rare eccezioni (come le partite del suo Monza, seguite direttamente allo stadio, o qualche comparsata in tv), starebbe quindi pensando di sublimare la sua campagna elettorale direttamente in Sicilia, a Trapani.
Puntando sul blasone di Forza Italia nell’Isola, infatti, Berlusconi ha deciso di schierare la compagna a Marsala, senza curarsi più di tanto degli sfottò né del marchio di ‘paracadutata’ che affligge la giovane Marta (comunque ri-protetta in un collegio plurinominale in Campania). Sulla presenza di Silvio non conferma, però, nemmeno Gianfranco Micciché: “Spero possa essere vero, stiamo cercando di renderlo possibile”, ha detto il commissario regionale azzurro.
“Perché Marsala? La Sicilia è una terra che ha regalato sempre grandi soddisfazioni a Forza Italia, confido che continuerà a farlo”, ha detto la quasi moglie del Cav. a Libero, nella prima intervista che gli elettori marsalesi attendevano con ansia. Nel suo curriculum non ci sono tracce di sicilianità. Marta è nata in Calabria, si è formata a Napoli, e in seguito ha lavorato a Milano. Eppure – come un marziano – riparte dall’Isola e della sua gente per tentare l’ingresso in parlamento.
A questo giro di valzer è senz’altro la più celebre dei ‘paracadutati’. Fin qui la Fascina era sempre (s)fuggita dall’occhio dei grandi media. Aveva scelto di non esporsi (le presenze in parlamento non depongono a suo favore) e rimanere nell’ombra del compagno. Pietro Senaldi l’ha beccata nel backstage di Dritto e Rovescio, la trasmissione di Paolo Del Debbio dove Berlusconi è stato ospite qualche giorno fa. Piccolo inciso: il collegio di Marsala, strategicamente, è uno ai più affini a Forza Italia. Non è un caso che Berlusconi l’abbia voluta lì. “La mia candidatura nel collegio uninominale di Marsala – ha spiegato Fascina – è stata una decisione del partito condivisa con il nostro instancabile coordinatore Gianfranco Micciché, una decisione che ho accettato con entusiasmo e orgoglio. La Sicilia è una regione meravigliosa, che conosco fin dai tempi in cui, da piccola, mio padre mi ci portava in vacanza”. “Una regione dalle innumerevoli potenzialità (penso al turismo, alle bellezze naturalistiche, all’arte ed alla cultura) ma che andrebbe sostenuta e aiutata a essere resa più attrattiva. Penso in particolare all’atavica carenza di infrastrutture materiali e immateriali per i quali il prossimo governo dovrà necessariamente intervenire anche grazie alle opportunità dei fondi per il Pnrr”.
Nella legislatura che volge al termine Fascina si è occupata “principalmente del settore della sicurezza e della difesa” e nella prossima, se rieletta con Forza Italia, “mi piacerebbe continuare a occuparmi di coloro che quotidianamente difendono la nostra libertà, la nostra incolumità, la nostra sicurezza e portano alta la bandiera dell’Italia anche all’estero in missioni difficili e rischiose”. Alla domanda sul filoputinismo di Berlusconi, la compagna del Cav. si chiede come si possa pensare che “il presidente Berlusconi, figura di spicco del Ppe, capo di governo straniero più acclamato dal Congresso Usa, possa voltare le spalle all’Occidente, alla Nato, all’Ue?”. Quel filoputinismo “altro non è stato che il tentativo, straordinario per quanto non riuscito fino in fondo a causa di errori di altri, di avvicinare, attraverso Putin, la Federazione russa al mondo occidentale, sottraendola all’egemonia neoimperialista della Cina comunista”.
Ma la parte più ficcante dell’intervista è dedicata alle ex Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna che “hanno per anni ricevuto prebende e incarichi apicali nel partito e nelle istituzioni grazie al presidente Berlusconi e ciononostante, oltre all’incoerenza e al tradimento del patto elettorale, hanno manifestato anche una grave irriconoscenza umana e politica da parte di chi li ha politicamente creati. Queste persone – prosegue Fascina – oggi sono candidate con partiti guidati da ex segretari del Pd o europarlamentari eletti sotto le insegne del Pd. Dunque ogni voto dato a loro è un voto regalato alla sinistra”.