Niente, non riesce ad elaborare il lutto ed è ancora lì che consulta i suoi fedelissimi, che traccheggia con Dell’Utri e la Meloni, che cerca sponde a Roma, che inaugura sagre e feste parrocchiali, che promette aiuti e finanziamenti, che mobilita clienti e caporioni elettorali, che chiama a raccolta tutti i personaggi ai quali ha assegnato potere e milioni. Dice di essere ancora il Governatore della Sicilia ma sembra un pugile suonato. Lo guardi e senti sullo sfondo le parole di Vittorio Gassman, ne “I mostri” di Dino Risi: “So’ contento”. Oggi Repubblica gli ha rinfacciato, sulla prima pagina, di essere uscito di scena nel peggiore dei modi: anziché dire la verità sul fatto che gli alleati non sopportano più né lui né il suo malgoverno, ha imbastito una coroncina di menzogne che offendono la dignità e l’intelligenza dei siciliani. Un Musumeci da dimenticare.