Avrebbero legato gli anziani al letto o alla sedia a rotelle, somministrando in alcuni casi dei farmaci per sedarli. Sei persone sono indagate a Palermo con l’accusa di maltrattamenti nei confronti degli ospiti della comunità alloggio il Giardino delle Strelizie di viale Lazio.
I finanzieri del comando provinciale hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti del titolare della struttura e di cinque operatrici. Per il titolare Valerio Alagna, 36 anni, il gip ha disposto il divieto di esercizio di attività imprenditoriale in strutture assistenziali o case di riposo per anziani per un anno. Per gli operatori assistenziali Gaetana Montalto, 49 anni, Maria Lo Iacono 59 anni, Patrizia La Mattina, 55 anni, Antonina Militello, 42 anni, Vincenzo Cascino, 54 anni, è scattato il divieto di prestazione di attività professionale in strutture assistenziali o case di riposo per anziani per un anno.
Le indagini nel corso dell’operazione Giardino oscuro, avviate dopo la segnalazione di un ospite della comunità, sono state condotte dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria. Sarebbero numerosi gli episodi di vessazioni e angherie nei confronti degli ospiti: violenze fisiche (schiaffi, pugni e strattonamenti), offese e minacce finanche di morte. Dalle indagini è emerso inoltre che gli operatori erano soliti legare gli anziani per ore, somministrando, in alcuni casi, ai degenti farmaci in misura superiore rispetto alle prescrizioni mediche per sedarli. “Le continue offese, le umiliazioni, le minacce, le percosse, le ingiurie, – si legge nell’ordinanza del Gip – poste in essere nei confronti degli ospiti della struttura assistenziale, integrano il delitto di maltrattamenti, potendo certamente tali atti, per la loro intensità e abitualità, essere fonte di disagio continuo per le persone offese”.
In molte case di cura, anche in Sicilia, il passaggio dall’assistenza alla tortura si rivela una triste circostanza. Assai grave fu la vicenda di Castelbuono, quando si scoprì che in una delle Rsa accreditate della Regione Siciliana (Suor Rosina la Grua), si consumavano atti di violenza nei confronti degli ospiti. In quel caso finirono in manette 17 persone. E la Regione, in assenza di controlli, avviò un’indagine interna per cogliere eventuali responsabilità in capo all’Asp di Palermo, con cui la struttura era convenzionata.