Col favor delle tenebre, come ai tempi dei dpcm, del rinvio di Ilva e Alitalia, e del disordine istituzionale eretto a governo, il “cavalier tentenna”, alias Giuseppe Conte, evocando “la politica con la P maiuscola” (sic!) fa precipitare il governo (e il paese) nel proprio labirinto politico e mentale. Perché mai si era visto, da che mondo è mondo, un partito di governo che non vota la fiducia al governo di cui fa parte, senza vivere questo atto di radicale dissenso come l’apertura di una crisi. Ma presentandolo come un escamotage “tecnico”. Con i ministri che restano al loro posto. E con la volontà di proseguire un negoziato sul terreno delle politiche sociali, inaugurato col famoso documento presentato al premier, come se nulla fosse. Continua su Huffington Post