La Regione si costituirà parte civile nel processo contro l’assessore alla Salute, Ruggero Razza. L’ha deciso la giunta sabato notte: Razza, assieme della dirigente generale del dipartimento Famiglia Maria Letizia Di Liberti (che all’epoca dei fatti rivestiva il ruolo di capo dipartimento al Dasoe), è al centro del fascicolo sui dati alterati. L’accusa nei suoi confronti è di falso in concorso. La difesa dell’assessore ha rinunciato all’udienza preliminare ed è stato disposto il giudizio immediato: la prima udienza è in programma il 10 novembre. Stessa sorte per la Di Liberti.
Razza si era dimesso dalla giunta il 30 marzo 2021, dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia. Avevano fatto scalpore le intercettazioni in cui si parlava di “spalmare i morti”. Ma Musumeci, che in aula ne aveva difeso apertamente l’operato, l’ha richiamato a bordo il 2 giugno dello stesso anno, un paio di mesi dopo, suscitando il malumore di alcuni pezzi della maggioranza. “Con le sue dimissioni – aveva detto Musumeci, prendendo le parti del suo delfino – l’assessore Razza ha dato una grande lezione di civiltà e di rispetto. Si è dimesso in una terra dove si rimane incollati alla sedia anche con un sentenza di terzo grado. Se ha alterato i dati lasciamolo dire alla magistratura. Ci sono dei momenti in cui la politica deve sapere tacere. Io ho grande fiducia nella magistratura, in questa Italia dove i processi e le sentenze si fanno anche con un avviso di garanzia”.
A Ruggero Razza, nel frattempo, giunge l’attacco frontale di Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd: “Habemus riforma! La prima e l’unica del governo Musumeci. La sola ad non essere mai stata annunciata ma perseguita con grande pervicacia: smantellare la sanità siciliana, lentamente e in silenzio, passando gran parte dell’assistenza pubblica in mano al sistema privato”. Barbagallo si riferisce al provvedimento dell’assessorato alla Salute sui tetti di spesa e alle risorse economiche per l’assistenza ospedaliera privata per il biennio 2022-2023. Un documento, firmato dall’assessore Razza, con i rappresentanti delle associazioni dell’ospedalità privata Aiop e Aris, che oltre a fissare i budget introduce altre “novità”. “Con la scusa di lavorare per la Sicilia e i siciliani a pochi mesi dalla fine della legislatura e in campagna elettorale – prosegue – questo governo che ha distrutto il sistema sanitario pubblico decide di erogare ulteriori somme ai privati con la scusa, strumentale, di impedire anche i cosiddetti viaggi della speranza. Ed elogiando i privati che erogano servizi ad alta complessità. Mi unisco all’elogio ma – conclude – che evidentemente, però, attesta nei fatti l’assoluta inadeguatezza di gestione politica e amministrativa di Razza e Musumeci. Che anziché potenziare organici e strutture pubbliche hanno scelto la via più semplice: pagare i privati”.
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