Beppe Fiorello è stato l’ospite d’onore del Pride che ieri ha colorato le strade e le piazze di Palermo. “Sono felice ed emozionato di avere partecipato – ha detto in un’intervista a Repubblica – Non si può stare sempre sul divano di casa e dire di essere attenti e impegnati”.
Fiorello ha da poco terminato le riprese di “Stranizza d’amuri”, il film liberamente ispirato a un fatto di cronaca nera accaduto a Giarre, in provincia di Catania, negli anni Ottanta. “Mi sono ispirato alla figura dei due ragazzi uccisi perché colpevoli di amarsi liberamente – racconta Fiorello -. Io non ho nessuna verità in tasca e non è un film che vuole indagare sulla vicenda, è soltanto una visione poetica sull’amore di due giovani ammazzati dalla barbarie umana. Da questa tragedia, insabbiata per anni, ho pensato fosse giusto restituire a Giorgio e ad Antonio almeno la memoria. Sono orgoglioso che il Palermo Pride sia stato dedicato proprio a loro”. I ragazzi, secondo Fiorello, sono più coraggiosi di un tempo. Anche nella difesa dei diritti civili: “C’è una nuova generazione che sta cambiando la Sicilia, che parla, denuncia e manifesta pubblicamente. Ai miei tempi non era così”.
Il suo ricordo più bello dell’adolescenza trascorsa ad Augusta è “La voce del padrone, l’album di Battiato”, che “è stato la colonna sonora della mia adolescenza e quando ancora oggi ho bisogno di non perdermi, ascolto quel disco e mi ritrovo”. Come ha trovato la Sicilia a distanza di tempo? “Migliorata. Anche da un punto di vista ambientale ed ecologico si sono fatti grandi passi avanti ed io credo che i turisti se ne rendano conto scegliendola come meta preferita per le loro vacanze. Se pensiamo a quando ad Augusta negli anni Cinquanta venne impiantato il petrolchimico, di strada ne abbiamo fatta. Di tutto questo i giovani siciliani sono stanchi e sono sempre più numerosi quelli che nell’Isola prima o poi ritornano”.