Dicono sia il matrimonio dell’anno. E si farà a Noto. Quello fra il rapper Fedez (al secolo Federico Lucia) e la fashion blogger Chiara Ferragni, è l’evento dell’estate. Hanno coniato un hashtag – #TheFerragnez – che non poteva certo mancare al tempo dei social. Sono due tipi, Fedez e la Ferragni, che fanno di Instagram un motivo di vita, di affermazione professionale. In cui raccontano, come serpenti incantatori, le loro vicissitudini a migliaia di follower ogni giorno (insieme collezionano 20 milioni di seguaci!). Ciò che un buon padre e una buona madre di famiglia, non più tardi di un decennio fa, non si sarebbero mai sognati di mostrare (figlio Leone compreso). Ed è normale, automatico, che anche il momento delle nozze si trasformi in una sorta di audizione pubblica a cui tutti sono invitati a partecipare. E’ la modernità, canaglia.

E così accade, altrettanto automaticamente, che la città di Noto, 24mila abitanti e un fascino barocco senza eguali, diventi per qualche giorno l’ombelico del mondo. Tutti chiedono di sapere dove sia. In pochi possono raggiungerla. E’ suonata l’ultima campanella dell’estate, ma la città è in estasi. C’è nell’aria qualcosa di frizzante, più del solito. I vecchietti si radunano di fronte alla cattedrale, nel centralissimo corso Vittorio Emanuele. Uno, scorgendo il campanile dall’ombra di palazzo Ducezio, che è anche la sede del Comune, si affaccia mestamente e si fa il segno della croce. E’ un gesto di enorme malinconia, che cozza col clamore delle vie vicine, con l’assedio di giornalisti e fotografi a caccia dello scoop, con il codone della sicurezza che ti fa cenno con la testa non appena osi avvicinarti al luogo della festa.

Noto a due velocità. Da un lato i vecchietti e i turisti stranieri, che mai si sarebbero ritrovati sulla stessa barca. Se ne infischiano di tutto: cercano di sfuggire alla calura, gli uni, o di far visita a musei e monumenti, gli altri. Se provi a nominargli “Fedez”, e a dirgli della preoccupazione del cantante per i numerosi brufoli apparsi sul suo faccino a poche ore dal “sì”, sobbalzano e scuotono la testa. E poi, nell’altra metà campo immaginaria, curiosi e addetti ai lavori che non si fanno scrupolo di chiedere, intervistare, rubacchiare pensieri vari a chi passa da quelle parti. Più fumo che arrosto. Perché in realtà l’attesa è cauta. Il primo bagno di folla, la Ferragni, l’ha avuto venerdì sera. E indovinate un po’? E’ finito dritto su Instagram. L’aspettativa si è abbassata per qualche ora. Forse perché attraverso le “stories” è facile seguire il percorso dei novelli sposi – e sapere quando si presenteranno in centro per gli ultimi ritocchi.

L’area di via Nicolaci, una garbata stradina che pende in salita, dalle 16 di ieri è rimasta chiusa al traffico. Perché su di essa si apre l’incantevole e omonimo palazzo, che da lì a poco avrebbe accolto i 150 ospiti della coppia per la “festa di benvenuto”. Il toto-vip è cominciato, ma è un tirare a indovinare in cui latitano le fonti affidabili. D’altronde, si scrive su Internet, anche i netini coinvolti nella preparazione dell’evento devono attenersi a una deontologia: se spifferi qualcosa sul matrimonio, rischi una penale da 15mila euro (sarà vero?). Le bocche che contano restano cucite. Tranne quella del sindaco Corrado Bonfanti, che per la prima volta, di fronte a qualche giornalista, rivela: “Se non cambia nulla nelle prossime ore, sarò io a celebrare il matrimonio”. Tu chiamala, se vuoi, notizia.

Ma la notizia, quella vera, è l’arrivo di Fedez in pompa magna. Ha noleggiato un aereo di Alitalia, la falcidiata compagnia di bandiera, ha fatto il carico di ospiti (invitati al matrimonio ovviamente) e si è presentato all’aeroporto di Catania nel primo pomeriggio, dove è giunto da Linate. Poi un appassionato bacio con la sua Chiara – Instagram dixit – e via in branda fino all’evento della sera. Più le “stories” aumentavano, più la folla compariva. Un altro ritmo rispetto alla mattina. L’epifania del ridicolo. O dei tempi che corrono.

Qualcuno dei commercianti, in preallarme da giorni, sbotta: “Qui non possiamo neanche passeggiare – spiega Davide, che gestisce un negozio di ceramiche sul retro di palazzo Nicolaci, in via Rocco Pirri – E poi c’è un frastuono incredibile. Sicuramente avremo un bel ritorno d’immagine, ma trovo ingiustificato questo interesse. Avrei preferito fosse venuta la Regina Elisabetta: un’ultranovantenne degna di maggior rispetto. Noto è già un “vippaio” d’estate. D’inverno, però, diventa un paesino dell’entroterra dimenticato da tutti”. La visione di Paola, che lavora alla Pro Loco, è un po’ diversa: “E’ una cosa particolare e un bel momento per la città. Non vedo grandi disagi. I ragazzi sono più curiosi, per gli altri è un matrimonio come tanti. Ma fa clamore che abbiano scelto Noto”. Francesca, che gestisce un altro negozio di ceramiche da quelle parti, non si scompone: “Mia figlia sì, ma ha 12 anni e da un paio di giorni aspetta di poter fare un selfie con Chiara. E’ pubblicità gratuita per noi. E c’è un via vai di gente in questi giorni… Anche se ad agosto si è sempre lavorato bene”.

I teli sulla Loggia del Mercato

Laconico, invece, il verdetto di un ragazzo che gestisce una bancarella di oggetti e souvenir di fronte alla cattedrale: “Se non avessi letto su internet che si sposava Fedez, non avrei colto la differenza. In giro ci sono le persone di sempre. Un matrimonio è un matrimonio e dovrebbe finire lì. Invece si porta ogni cosa all’eccesso. Trovo scandaloso ad esempio che un edificio storico come la Loggia del Mercato sia chiuso per giorni ai visitatori perché deve ospitare una festa di matrimonio. Solitamente ci fanno eventi e mostre culturali aperti a tutti. Adesso ci sono dei pannelli neri, molto alti, per impedire la vista”. Un mondo che va alla rovescia. Dove si esige il massimo della partecipazione e, allo stesso tempo, l’ostentazione della privacy, del mostrarsi (ma solo attraverso i social) come adepti di categorie privilegiate e inaccessibili.

Il sindaco Bonfanti e il regalo per gli sposi

Comunque la si guardi, è impossibile mettere d’accordo tutti. Il sindaco-cerimoniere, che regalerà alla coppia un libro di storia (“Ma niente regali o auguri speciali perché si rischia di scadere nella retorica”), vive il momento come una bella opportunità: “La città sta reagendo bene e siamo stati d’aiuto all’organizzazione perché tutto possa svolgersi nel miglior modo possibile. Poi, è sempre una festa di matrimonio: mi piace l’idea che questi due ragazzi, così giovani, possono legare in modo indissolubile il nome della città alla giornata più importante della loro vita. Penso che Noto in questi anni, nel panorama internazionale, si sia ritagliata il suo spazio come città di cultura, che fa della bellezza e dell’arte e un elemento fondamentale di promozione turistica. Questa mega-festa non potrà che avere ricadute positive, perché conoscere un luogo attraverso un evento può determinare l’arrivo di nuovi visitatori. Se è stato scelto, è perché possiede qualcosa di speciale. Il bagaglio che vorrei portarmi dietro, alla fine di questa esperienza, è quello di una città accogliente, ospitale e ben organizzata”.

Per la cronaca, nuda e cruda, la ruota panoramica – stile London Eye – che Fedez e la Ferragni avevano pensato di posizionare nel cuore del barocco, è finita dritta nelle campagne netine, a una trentina di chilometri dal centro urbano. Ossia in quel meraviglioso ritrovo, la “Dimora delle Balze”, che oggi ospiterà il matrimonio, chiaramente di stampo civile. Se non siete stati invitati, niente paura. A quanto è quotata una bella direttona su Instagram?