“Donna gentile e leggiadra, bellissima sopra tutte le altre del suo tempo e della sua Nazione, e che fu la prima femmina che s’abbia notizia che poetasse in lingua volgare”. Così scrisse Vincenzio Nannucci nel 1838 nel “Manuale della Letteratura del primo secolo della lingua italiana” riferendosi a Nina Siciliana, che visse nel XIII secolo in Sicilia ed è considerata infatti la prima donna a poetare in volgare. A lei è dedicato un concerto che si è tenuto ai Giardini di Palazzo Reale, con Josè Luis Pastor, uno dei massimi specialisti al mondo in corde pizzicate medievali. Pastor sta svolgendo un intenso lavoro di ricerca sugli strumenti a pizzico medievali, di cui possiede una collezione con cui suonerà: liuto spagnolo del secolo XIII, liuto italiano del XIV-XV, citolas, guiterne (chitarra medievale), vihuela de peñola e çinfonia.
Un omaggio che la Fondazione Federico II e l’Istituto Cervantes dedicano alla poetessa della Scuola Poetica Siciliana che diede lustro alle donne del suo tempo e che, ai Giardini del Palazzo Reale di Palermo, rivive attraverso l’arte, la musica e gli strumenti del Maestro Josè Luis Pastor. I brani saranno introdotti dall’attrice palermitana Gisella Vitrano.
“Ancora una volta – afferma il presidente della Fondazione Federico II Gianfranco Miccichè – la Fondazione Federico II mette al centro il ruolo della donna. Lo abbiamo già fatto con Santa Rosalia, Adelasia, Sofonisba. Non potevamo non proseguire con Nina Siciliana, che diventa simbolo delle altre donne del periodo medievale, riferimento nella musica e nella poesia. Un musicista del calibro del Maestro Pastor, coi suoi strumenti e la sua conoscenza del Medioevo, sarà protagonista di un interessante approfondimento culturale”.
“Nina Siciliana – dice Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II – fu legata alla corte di Federico II di Svevia. Una donna-angelo rivoluzionaria che ribaltò gli schemi dell’amore cortese. Ugo Foscolo la definì la nuova Saffo. Questo evento culturale è un omaggio alla donna, attraverso la lirica medievale dei trovatori, la passione evocata dalle composizioni musicali del tempo, le laudi religiose. Il punto di partenza di un viaggio nel Medioevo, in cui José Luis Pastor racconta magistralmente attraverso testi e musica, i contesti familiari, culturali e sociali in cui la donna riuscì a lasciare il proprio sigillo”.
“Oltre il muro del tempo – afferma la direttrice dell’Istituto Cervantes di Palermo, Beatriz Hernanz Angulo – sono rimaste la musica e le parole, le immagini e le visioni delle donne del Medioevo. Questo concerto vuole salvare dal silenzio queste donne europee, per dare loro voce e musica, in una cornice splendida: i giardini del Palazzo Reale di Palermo, grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Federico II e la schietta e intelligente complicità femminile della sua direttrice, Patrizia Monterosso. Un omaggio che l’Istituto Cervantes di Palermo vuole offrire a quelle donne che sono state promotrici dell’uso della lingua volgare in letteratura e hanno anche composto musica ricca di bellezza e sensibilità. Il risultato è un viaggio di musica e poesia, sotto la squisita esecuzione di José Luis Pastor, con sei repliche di strumenti medievali, frutto di una ricerca esperta e dell’amore per la musica”.
Sei repliche di strumenti medievali, riprodotte da specialisti, basate sull’iconografia e sui pochi resti conservati, sono il filo conduttore di questo programma, che inizia con “Bel fiore danza”, musica italiana medievale nella quale emerge la figura di Nina Siciliana, e continua con altri brani musicali in cui è protagonista la donna.