“Non mi occupo di formule politiche, quello che sto facendo non riguarda sperimentazioni di alleanze che possono servire a livello nazionale. Probabilmente lo saranno anche, ma non è questo il compito principale. Ho accettato questo incarico perché ritengo che Palermo abbia bisogno di un impegno globale da parte di tutti i cittadini, me compreso, in quanto rappresentante di una parte della società civile palermitana”. Lo ha detto Franco Miceli, candidato di Pd, M5s e movimenti civici, a Villa Filippina, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto se l’alleanza giallorossa a Palermo può avere valenza in chiave nazionale.
“La mia scelta – ha aggiunto Miceli – è dettata soltanto dall’amore per Palermo e la responsabilità che mi assumo di essere guida per il cambiamento che questa città merita. Il mio compito sarà occuparmi di Palermo e dei suoi problemi irrisolti, il resto non mi interessa così come non ho alcun interesse – aggiunge – a carriere politiche”. Miceli alternativo a Orlando? “Bisogna guardare al futuro senza stare con lo sguardo rivolto all’indietro – è la risposta del presidente dell’Ordine degli Ingegneri -. È finita una fase della storia della città di Palermo. Questa fase si è esaurita, ha esaurito la sua spinta propulsiva. Adesso è bene che altre forze prendano in mano questa bandiera del progresso della città di Palermo, le migliori energie della città e soprattutto le donne, i giovani”.
La mini replica di Orlando è affidata ai social: “Franco Miceli è il candidato per Palermo. Irreversibilmente città dei diritti, dalla pace al lavoro. Attrattiva e credibile a livello internazionale”. Da parte di Miceli, inoltre, non manca una stoccata al centrodestra diviso: “Su cosa stanno litigando tutti quei candidati? Su come affrontare il nodo dei servizi, della rigenerazione urbana? Il lavoro, i giovani? No: c’è un scontro per il potere. Ecco: la differenza tra noi e loro è questa”.