Dopo Dino Giarrusso, eletto all’Europarlamento col M5s, un’altra Iena ha fatto ingresso sulla scena della politica siciliana: si tratta di Ismaele La Vardera, che per otto anni ha collaborato con la trasmissione di Italia Uno. Fino a ieri, quando in un video pubblicato sulla propria pagina Facebook, ha detto addio al tg satirico. “Voglio mettere a disposizione tutte le mie energie per la Sicilia – ha rilanciato il giornalista -. Per togliere dal potere quelle solite facce che da anni ci governano e ci trattano come dei sudditi. La banda bassotti della politica che ha depredato le nostre bellezze e ci ha rubato i sogni”.
La locuzione utilizzata – ‘banda bassotti’ – è un chiaro riferimento alle denunce dell’ex sindaco di Messina Cateno De Luca, che oggi l’ha presentato in conferenza stampa a palazzo dei Normanni. La Vardera sarà portavoce regionale di Sicilia Vera, ma anche candidato alle prossime Regionali. Nel 2017 si candidò (per finta) a sindaco di Palermo. Prese un modesto 2,5%, ma da quella campagna elettorale venne fuori un reportage di grande successo al cinema: “E’ strano tornare in questo posto per me – ha esordito l’ex Iena -. Quando sono entrato ho incrociato Gianfranco Micciché, che non s’è degnato nemmeno di salutarmi. Perché io sono stato accusato di attentato di lesa maestà alla politica siciliana. Perché ho registrato i politici e raccontato cosa accadeva nelle stanze segrete del potere. Chi mi diceva di essermi candidato a sindaco per fare un film s’è scontrato con una sentenza del tribunale, che spiega che la mia candidatura è stata vera e autentica fino in fondo. Che male c’è nel rendere la politica trasparente se non c’è nulla da nascondere? Ma questa è storia… Oggi c’è un altro film da scrivere e lo faremo insieme a Cateno De Luca. Non sarà una sceneggiatura di politici falsi, ma di politici veri che non sono ammalati di poltronite”.
“Ismaele è un ragazzo che lavora da dieci anni – ha spiegato De Luca, scambiandosi la cravatta col suo nuovo pupillo -. Vive di suo e nessuno l’ha mai raccomandato. Non sta facendo questa scelta per la poltrona. Noi abbiamo bisogno di persone che non hanno mangiato la mela del peccato, neanche all’origine, e oggi sono talmente libere da rinunciare al ‘certo’ per una sfida forte. E’ quello che sta facendo Ismaele e che chiediamo a tutti i siciliani e le siciliane”. Nel corso della conferenza stampa De Luca è tornato ad attaccare Musumeci, mostrando lo spot da trenta secondi, che alla Regione è costato 700 mila euro di fondi europei: “E’ la dimostrazione del massacro di risorse pubbliche, altro che governo del fare”. E ha aggiunto: “A ogni campagna elettorale si annuncia il cambiamento, ma i pupari sono sempre lì, gli stessi vecchi personaggi politici – ha detto – Sarà una sfida forte, il tempismo è fondamentale. Nello Musumeci che odiava i democristiani si tolga la maschera: alla iattura di Rosario Crocetta lui ha aggiunto l’ipocrisia. Ha accolto persino Totò Cuffaro, dopo che io ho rifiutato l’ex governatore dicendogli che noi siamo diversi”.