La visita di Cateno De Luca a Ispica, domenica scorsa, ha mietuto la prima vittima: si tratta dell’assessore comunale Paolo Monaca, che è stato revocato dal sindaco Leontini a seguito dell’organizzazione di un evento con il candidato alla presidenza della Regione. “La non condivisione dell’iniziativa da parte della coalizione – si legge in una nota firmata da Leontini e dalle liste che lo appoggiano -, la preventiva reiterata richiesta rivolta all’assessore affinché si esimesse da un suo coinvolgimento, non sono state accolte a causa della ostinata determinazione dell’interessato. L’iniziativa ha inteso modificare, in modo estemporaneo e per niente confrontato e discusso, la fisionomia della coalizione da civica in politica, mediante la manifestazione di un sostegno che confligge con la proficua interlocuzione che l’Amministrazione Comunale ispicese ha costruito al fine di ottenere un’attenzione dei governi regionale e nazionale alle necessità della Città e del suo territorio. Non è spiegabile né giustificabile (…) Il Sindaco pertanto ritiene interrotto il rapporto di collaborazione con l’Assessore Paolo Monaca e prendendo atto dell’indisponibilità dello stesso, più volte riscontrata, al rispetto del programma e delle decisioni della maggioranza, si ritiene legittimato a revocare l’incarico e le deleghe di assessore della giunta municipale già conferitogli”.
A stretto giro di posta è arrivata la replica di De Luca: “Apprendo con rammarico e grande amarezza della scelta del sindaco di Ispica Innocenzo Leontini di revocare le deleghe all’assessore Paolo Monaca, colpevole, secondo Leontini del reato di lesa maestà per aver accolto il sottoscritto durante la mia visita ad Ispica”. L’ex sindaco di Messina parla di “una vera e propria epurazione”. “L’assessore e consigliere comunale Paolo Monaca – spiega De Luca – viene punito perché ha osato avvicinarsi a me e manifestare apertamente il suo sostegno al progetto politico di Sicilia Vera. La scelta di Leontini non fa che confermare l’esistenza di quella mafiosità politica che intendiamo contrastare. È inaccettabile – prosegue De Luca – che persista questo clima di ricatto politico nei confronti di chi intende manifestare la propria vicinanza alla nostra missione: liberare la Sicilia dalla banda bassotti della politica. Quanto accaduto oggi all’amico Paolo Monaca è la dimostrazione che c’è chi ha paura di Cateno De Luca e del suo progetto politico e intende fermarci mettendo in campo l’arma del ricatto e dell’isolamento”.