Alla fine l’assessore alla Salute ha battuto la strada più ovvia: la proroga dei contratti dei 9 mila precari Covid fino al 31 dicembre 2022. Ben oltre la data delle prossime elezioni regionali (in programma a novembre). L’ha fatto con una circolare inviata alle Asp, al Cefpas e alle organizzazioni sindacali della sanità. In particolare, l’assessorato, nelle more della necessaria riorganizzazione dei servizi connessi alla campagna di vaccinazione e, più in generale, delle attività avviate per il contrasto alla pandemia attraverso le direttive nazionali ha invitato le Aziende sanitarie dell’isola, “previa analitica ricognizione del fabbisogno e comunque sulla base delle esigenze organizzative presenti nelle diverse realtà aziendali e fermo restando che deve essere comunque mantenuto un presidio adeguato di personale che in caso di necessità possa far fronte con immediatezza a un possibile riacutizzarsi dell’emergenza pandemica, a prorogare i rapporti in essere fino al 31 dicembre 2022 anche attraverso una loro rimodulazione oraria, nei limiti di capienza dei fabbisogni di personale”.

Razza ha chiesto inoltre alle Aziende sanitarie di “attivare appositi tavoli di confronto sindacali al fine di condividere il percorso di stabilizzazione e internalizzazione del personale aventi i requisiti previsti dalla vigente normativa, nonché di valorizzazione, con appositi atti regolamentari, del servizio prestato dal personale non medico contrattualizzato tramite collaborazioni coordinate e continuative o altre forme di contratti flessibili”.

La novità di rilievo riguarda gli amministrativi, che sembravano tagliati fuori da qualsiasi possibilità di proroga: si tratta di una platea di circa 2.500 persone, pescate dalla Regione attraverso un click day, e il cui supporto “risulta imprescindibile al fine del costante espletamento di tutti gli adempimenti”. Tra cui il sistema di sorveglianza dei dati, quello di segnalazione dei positivi e la registrazione delle vaccinazioni. Per medici e infermieri, invece, la strada appariva in discesa, grazie a una norma inserita nella Legge di Bilancio dello Stato. Fermo restando che “al fine di consentire un ripristino delle ordinarie attività di reclutamento dall’esterno” le Asp “dovranno procedere all’indizione di apposite procedure selettive per la formulazione graduatorie, anche a tempo determinato”.

Esulta la leghista Marianna Caronia: “Sono contenta che finalmente e seguendo le indicazioni che anche noi avevamo dato, si sia sbloccata la procedura per prolungare i contratti di tutto il personale medico, sanitario e amministrativo assunto per fronteggiare la diffusione del Covid. I numeri ci ricordano ogni giorno che l’emergenza non è affatto finita e che non è pensabile guarnire il nostro sistema sanitario. In prospettiva, guardando anche alle tante strutture sanitarie di base che saranno realizzate con i fondi del PNRR, occorre pianificare come coinvolgere al meglio e in modo stabile questo personale e le sue professionalità. La pandemia ci ha insegnato che è fondamentale avere un sistema sanitario senza carenze di organico sia di tipo sanitario sia di tipo amministrativo, perché sia pronto a rispondere alle emergenze”.

Critiche dai Cinque Stelle: una manovra elettorale

“Ancora una volta la montagna ha partorito il topolino, l’unica certezza sono le date stabilite dallo Stato che rinvia la scadenza di tutti i contratti al 31.12.2022 lasciando immutato tutto esattamente com’è. Nessuna prospettiva sulla gestione del Covid, nessuna indicazione univoca alle ASP che continueranno ad essere superate da decisioni commissariali che al momento non hanno più senso di esistere. La manovra elettorale è servita, ma è destinata a lasciare l’amaro in bocca a parecchi”. Lo affermano i deputati del M5S allArs, componenti della commissione Sanità, Giorgio Pasqua, Antonio De Luca, Salvatore Siragusa e Francesco Cappello, a conclusione dell’audizione in commissione per la proroga dei precari dell’emergenza Covid.

“La Regione – dicono – si è mossa solo nel solco di quanto stabilito dallo Stato, cogliendo al balzo la possibilità della proroga post elezioni regionali sino al 31.12.2022 e rinviando a successive norme dello Stato il destino di quanti non rientrerebbero nelle procedure di stabilizzazioni previste dalla legge dello Stato nell’ultima finanziaria seguendo procedure concorsuali secondo la norma Madia. Considerato che la Regione non ha alcun piano di rimodulazione degli hub, drive in e Usca, non si capisce sulla base di quali criteri le aziende sanitarie provinciali dovrebbero realizzare piani di fabbisogno del personale per l’emergenza di cui però si prevede già una ridimensionamento del monte ore”. “La stessa natura dell’atto portato in audizione, una misera circolare – concludono i deputati – attesta la grandissima debolezza dell’azione del governo regionale che è destinata ad aprire numerose vertenze sindacali. Vorremmo infatti capire come si conciliano le proroghe disposte con i concorsi in itinere, con le procedure di mobilità, con le stabilizzazioni ex Madia, solo per fare qualche esempio. Le incongruenze che sono state rilevate oggi in commissione sono tantissime”.

Pd: “Questa circolare è una maionese impazzita”

“Abbiamo chiesto la proroga di tutti gli operatori sanitari ed amministrativi che stanno operando in Sicilia per l’emergenza Covid, mentre nella circolare illustrata dall’assessore Razza ci sono aspetti poco convincenti che rischiano di trasformare questa vicenda in una maionese impazzita”. Lo dicono il capogruppo Giuseppe Lupo ed i componenti del Pd in commissione sanità dell’Ars Antonello Cracolici e Giuseppe Arancio, a proposito della riunione della commissione durante la quale l’assessore alla Salute Ruggero Razza ha illustrato la circolare sulla proroga dei contratti relativi ai cosiddetti “precari Covid”.

“I dubbi che abbiamo esposto nel corso della riunione della commissione – aggiungono i parlamentari del Pd – riguardano la diversità di trattamento per le diverse figure interessate. La circolare indica infatti per le figure sanitarie, medici specializzati e non specializzati, infermieri ed operatori sociosanitari, per i quali è prevista una proroga fino al 30 giugno, nella prospettiva di una ulteriore proroga fino al 31 dicembre 2022 per poi avviare le procedure di stabilizzazione. Per gli specializzandi, ovvero coloro che frequentano gli ultimi due anni delle scuole di specializzazione, la proroga si farebbe fino al 31 dicembre. Il personale amministrativo avrebbe una proroga al 31 dicembre, ma solo sulla base dei fabbisogni che dovrebbero essere valutati e definiti dai direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere, anche considerando una riduzione dell’orario di lavoro che potrà essere diverso per ogni singola azienda”.

“Oltretutto – aggiungono Lupo, Cracolici ed Arancio – tutto questo avverrebbe sulla base di una circolare che non costituisce una fonte giuridica certa e dunque porterà i singoli direttori ad agire con una discrezionalità che aprirà una fase di difficile gestione. Anche perché gli incarichi dei direttori delle aziende sanitarie ed ospedaliere stanno a loro volta per scadere e molti di essi saranno ‘trasformati’ in commissari, i quali potranno lavorare con forti limitazioni rispetto ai loro attuali poteri”.