La distanza fra Cancelleri e Giarrusso difficilmente potrà essere colmata. Anche sotto il profilo delle alleanze, il sottosegretario al Mims aspira a ‘inglobare’ l’elettorato centrista, costituendo un ‘campo largo’. Ma le divergenze toccano anche le questioni più rappresentative, come l’indicazione di un referente regionale: “E’ giusto che sia scelto il capogruppo in una Regione dove il gruppo è parecchio solido”, ha spiegato Cancelleri al Fatto, propendendo per Nuccio Di Paola. Mentre sull’ipotesi di ricandidarsi alla Regione, magari con una lista collegata al M5s (per superare l’ostacolo del secondo mandato), ci va cauto: “Questo lo deciderà la coalizione e non è il momento di parlarne. Solo gli sciocchi si auto-candidano, senza comprendere che prima di pensare se si può essere buoni candidati bisogna considerare se si è una buona sintesi tra le anime della coalizione”. E ancora: “Nel M5s c’è un 90 per cento compatto e un 10 per cento che fa finta di essere il 50…”.